Si è svolto a Termoli, come di consueto la sera delle vigilia, l’evento del Sant’Antonio Abate ideato da Stefano Leone, editore e anima culturale della città che dopo vent’anni ha ricostituito il gruppo Goliardico termolese anche con la partecipazione di musicisti famosi del panorama nazionale, tra questi il sassofonista Marco Zurolo che è stato anche docente al Conservatorio Perosi di Campobasso.
La prima delle tre tappe del percorso, è stata in municipio, preceduta da una tappa privata e di seguito presso la farmacia Centrale e da Ribò. Nella sala Consiliare , accolti dall’assessore alla cultura Michele Barile, il gruppo dei cantori ha reso omaggio alla città nella sua sede istituzionale, con brani famosi del repertorio musicale e il più noto canto di questua che assomma il sincretismo religioso e dei rituali pagani confluiti nella figura e nelle celebrazioni del Santo e ricadenti nel primo ciclo delle stagioni dell’anno, dopo il solstizio d’inverno.
Una narrazione della vita è stata fatta dalla storica e saggista Fernanda Pugliese che ha parlato di identità e del tormentato percorso di vita di Sant’Antonio Abate attingendo dalla iconografia, dalle opere d’arte, dalla letteratura e dalle agiografie, collocando la vita turbolenta dell’eremita, di cui sono stati citati gli attributi, come il porcellino, il campanello e il cinghiale dell’area celtica, nel suo periodo storico e nella proiezione dello stesso nel periodo medioevale.
E’ questo il tempo storico in cui sono nate e prevalse le credenze popolari sui peccati di tentazione di cui si rendevano protagonisti i diavoli nel loro aspetto mutevole, lussurioso, accattivante osceno e grottesco.
Come si evince dai dipinti dei pittori fiamminghi del cinquecento quali Brueghel il giovane, Hieronimos Bosch , ma anche da Salvator Dalì nel suo dipinto del 1947, e dalle opere dei grandi Maestri italiani come Michelangelo e Tiepolo.
Nella sala consiliare è stato consegnato altresì il premio “ Omaggio” a personalità che a vario titolo si sono particolarmente distinte . Oltre a Fernanda Pugliese il premio è stato consegnato dalle mani del già presidente del Consiglio regionale del Molise Antonio D’Ambrosio e dei consiglieri comunali Enrico Miele e Bruno Fraraccio, al già presidente Avis Pasquale Spagnuolo, a Sebastiano Di Pardo, a Rocco Tommaso Cappella, allo stesso Enrico Miele. Il finale della tappa è stato prorompente.
L’ esecuzione del canto tradizionale di questua , accanto al figurante di Sant’Antonio Abate, accompagnato dalla spettacolare orchestra, è stato eseguito a cappella, per la prima volta da una donna, Fernanda D’Ercole, voce femminile dai registri e dai toni armoniosi, alti, belli e coinvolgenti.
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A.F.