Incontro con l’agronomo paesaggista Bruno Vaglio sul tema Più habitat che giardino: teoria e pratica della sostenibilità degli spazi verdi ARBORETO “GIANCARLO CIPRESSI” DI SANTA MARIA ARABONA, MANOPPELLO (PE) SABATO 24 GIUGNO dalle 9,30 alle 12 Sabato 24 giugno, dalle ore 9,30 alle 12, l’arboreto “Giancarlo Cipressi” di Santa Maria Arabona (Manoppello, PE) ospiterà un incontro con l’agronomo paesaggista pugliese Bruno Vaglio (www.brunovaglio.com), sul tema “Più habitat che giardino – Teoria e pratica della sostenibilità degli spazi verdi”.
Esperto di agroecologia, aridocoltura e paesaggi mediterranei, Vaglio parlerà della necessità di accostare il significato di habitat a quello di giardino, primo passo da fare per cercare di orientare la creazione e gestione degli spazi verdi verso una concreta sostenibilità. Dopo una prima parte teorica, il programma prevede una visita guidata dell’arboreto, dell’attiguo mandorleto e una lettura, anch’essa guidata, del paesaggio.
L’incontro è aperto a tutti. Ai partecipanti iscritti all’Albo dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali verranno attribuiti 0,125 CFP/ora ai sensi del Regolamento per la Formazione professionale continua approvato con delibera CONAF n. 162 del 27 aprile 2022 Contributo di partecipazione: 20 euro. Per informazioni: arboretocipressi@gmail.com, cell. 340 8070450. CHE COS’E L’ARBORETO GIANCARLO CIPRESSI L’Arboreto Giancarlo Cipressi si trova a Santa Maria Arabona, frazione del comune di Manoppello (Pescara).
E una collezione di 90 tra arbusti e alberi di specie tutte diverse, adatti a crescere nel nostro clima: dal tiglio al carpino, dal pino d’Aleppo al carrubo, dal ginkgo biloba al liquidambar. Ciascuna pianta e contrassegnata da un’etichetta su cui sono riportati nome comune e scientifico.
L’arboreto sorge su un terreno di un ettaro, in cima a una collina circondata dagli ulivi e affacciata sul Gran Sasso e sulla Maiella. E stato creato da Cinzia Toto, giornalista abruzzese, per metterlo a disposizione delle scolaresche come una sorta di aula di scienze all’aperto, ma anche per ospitare d’estate spettacoli di teatro-natura, come pure eventi all’insegna della cultura del paesaggio e della sostenibilità. Una curiosità: tra i 90 alberi dell’arboreto c’è anche un «eroe».
E il caco di Nagasaki, considerato in tutto il mondo un simbolo di pace in quanto discende da un esemplare sopravvissuto alla bomba atomica che distrusse la citta giapponese.