Un affresco storico che si dipinge attraverso le vicissitudini del quotidiano. Questo uno degli aspetti più salienti di “NOVECENTO. Nonostante la bufera”, ultima fatica letteraria di Emma Luppino Manes, scrittrice e storica che, martedì scorso, 21 novembre, è tornata all’Università “G. d’Annunzio” di Chieti, dove ancora vivo è il ricordo di studenti e colleghi che ne hanno apprezzato le sue qualità professionali ed umane. In molti hanno assistito, presso l’aula magna di Lettere, alla presentazione del suo libro, edito da Rubbettino.
L’incontro è stato organizzato e moderato dalla professoressa Carmelita Della Penna, docente di Storia Contemporanea, la quale ha sottolineato come il libro della Manes sia un viaggio attraverso una quotidianità che plasma e, al contempo, si lascia modellare da alcuni eventi che hanno caratterizzato il XX secolo. “La Storia si insinua nelle pieghe di ogni giorno – ha spiegato la professoressa –, influenzando e definendo il tessuto della vita di ciascuno”.
L’evento ha visto anche il contributo del dottor Marco Presutti che ha tessuto una narrazione impreziosita da ricordi personali e aneddoti dell’autrice e da alcuni aspetti salienti del libro, in un dialogo che ha posto al centro l’esperienza umana nella sua dimensione più autentica.
Emma Luppino Manes, infine, pur non avendo vissuto personalmente gli eventi, ha condiviso l’eco di una vicenda a lei nota, focalizzandosi su un’epoca di profonda trasformazione: il periodo tra le due guerre mondiali, segnato da mutamenti sociali e culturali di grande rilievo.
La sua opera trascende i confini di un singolo genere letterario, amalgamando le qualità narrative di un romanzo con la profondità analitica di un saggio. Storica di professione, Manes ha posto particolare enfasi sull’importanza delle note, utilizzate con scrupolo per disegnare i contorni precisi del contesto storico trattato, fornendo al lettore una bussola affidabile per navigare attraverso gli intricati eventi dell’epoca.
Il pomeriggio culturale, breve ma intenso, si è concluso con un riferimento all’eredità intellettuale di chi ha vissuto quegli anni difficili ed ha avuto la forza di reagire. Un lascito che, nella contemporaneità, è messo in crisi da nuovi conflitti che lasciano trasparire all’orizzonte scenari sempre più preoccupanti.
Con un approccio che rende tangibile l’impalpabile e dà voce all’ordinario, l’opera di Emma Luppino Manes, ha risaltato come gli echi del passato risuonino incessantemente nel presente, invitando a una lettura della Storia che accende i riflettori sui dettagli spesso non registrati all’interno dei volumi accademici.