Pomeriggio di sogno, parlando di sonno. È vero che si sogna ad occhi aperti ma il sonno è fondamentale come lo è il sogno, quello bello che si fa quando si dorme bene. Ecco di entrambi si è parlato nel pomeriggio di venerdì a Termoli nella sala della chiesa di San Pietro.
Una sala gremitissima con un pubblico attento ad ascoltare la relazione del dott. Alberto Montano, cardiologo del San Timoteo, esperto nella diagnosi e terapia del sonno, che ha ben relazionato sui disturbi del sonno come le apnee illustrate con chiarezza dal punto di vista medico e delle insonnie, patologie molto importanti correlate con la salute della persona e con le implicazioni che ne derivano.
L’iniziativa nella giornata mondiale del sonno ha offerto un momento di riflessione profonda sui comportamenti da seguire per vivere un terzo della vita che scorre dormendo.
Stefano Leone, editore e copromotore dell’ evento, ha saputo ben coniugare un argomento di patologia medica con intervalli di musica e poesia attraverso brani eseguiti al violino dal maestro Domemico Mancini e versi di grandi poeti interpretati con magica voce all’attrice Antonella Pacifico.
Una cornice bella per l’escursus su vita e sogni che nella relazione del noto giornalista Stefano Zurlo, hanno incantato il pubblico attento alle riflessioni scaturite dalle risposta della premier israeliana Golda Meyr alle domande della grande giornalista Oriana Fallaci. Un duetto tra donne di potere e cultura tese a dimostrare come, quando e perché i sogni possono diventare realtà.
Un viaggio nel mondo attuale in una realtà sconfinata dentro una società mutevole che permette, stante la tenacia, il successo di uomini facendo riferimento al detto ” l’uomo è un genio quando sogna”, mai avrebbero potuto immaginare l’avverarsi di quei sogni stipati nel cassetto come quelli rinchiusi da ciascuno di noi nel corso del tempo.
Bravura, competenza, eloquio scorrevole e vivace di un giornalista appassionato come Stefano Zurlo, che ha parlato della sua affezione a Termoli, anticamera della Puglia, regione di uno dei suoi genitori, nei ricordi dei viaggi da bambino e dei ritorni nella città nella veste di ospite e relatore speciale, riconosciuto dall’ eclettico Stefano Leone. Prima di questa volta tante altre.
L’ ultima in ordine cronologico, per la festa del corpo dei bersaglieri e per l’iniziativa di Leone sul premio Identitas, attribuito a personalità che si sono impegnate e distinte al servizio di questa città. Ecco, sonno, sogno, parole, musica, riflessioni per un pomeriggio di notevole spessore medico, artistico e culturale.
Fernanda Pugliese