A prima vista le persone hanno pensato ad uno scherzo perché la notizia l’ho condivisa su Facebook alla viglia del primo aprile giorno in cui ci si burla del prossimo attraverso il famoso pesce d’aprile.
In realtà però la cosa era fondata e personalmente anche se all’inizio anche io sono stato scettico, l’indomani, quando ho preso la bicicletta per il consueto giro, mi sono trovato difronte al cartello stradale, di cui prima non mi ero mai accorto, probabilmente perché erano coperti. Del resto è impossibile apporre divieti nel giro di una notte, soprattutto tra due giorni festivi.
Fatto sta che dal giorno primo aprile come vuole l’ordinanza pubblicata a fine marzo è fatto divieto ai pedoni e ai veicoli lenti di transitare sul tratto della strada statale 652 compreso tra il ponte all’ altezza di Valle Salice, dove c’è il confine con il vicino Molise, fino alla stazione di Gamberale, allo svincolo per salire a Sant’Angelo del Pesco.
Il fatto di non poterla percorrere con i vari mezzi: trattori, motocarrozzette, carretti trainati da animali, motocicli con cilindrata inferiore a 149 c.c. h destato stupore e un po’ di amarezza. Per il sottoscritto, così come per la maggior parte dei cicloamatori, la questione rappresenta motivo di dispiacere in quanto da quando mi ricordo si sono sempre viste biciclette su tutto il viadotto.
Il motivo della chiusura a questi mezzi non è chiaro, dal momento che ci sono delle strade più pericolose dove invece si può tranquillamente andare e conoscendo bene la zona, posso tranquillamente dire che potrei condividere il divieto sul tratto compreso tra il secondo bivio per Ateleta e la fine della fondovalle Sangro dal momento che ci sono diverse interruzioni per lavori in corso, che ormai in quel punto sono diventati una costante.
Per il resto non riesco a trovare una risposta e non penso che la spiegazione possa ricondursi al numero di incidenti in cui sono rimasti coinvolti dei ciclisti. In alternativa ci sarebbe la vecchia strada sangrina il cui fondo però nonostante ogni tanto ci venga messa una toppa è molto ammalorato e andarci con la bicicletta da corsa, almeno che non si conosca la posizione di tutte le buche, non è consigliabile.
In conclusione ritengo che questa chiusura rappresenta un’usurpazione nei confronti di quanti vorrebbero transitarci in sella ad una bicicletta, ma anche per gli altri conducenti dei mezzi ai quali viene impedito il passaggio.
Spero che chi di dovere riesca a fornire una risposta. A mio avviso basterebbe solo fare in modo che i mezzi a motore vadano più piano, obbligando gli autisti di camion, i motociclisti e gli automobilisti a mantenere un’andatura più tranquilla magari allestendo degli autovelox, mentre per gli altri, in particolare per i ciclisti dovrebbe ricorrere l’obbligo di procedere non appaiati, se si trovano in due o in gruppo, in fila indiana, oltre che a mantenere rigorosamente la destra.
Un ultimo consiglio sarebbe quello di rendersi visibili rincorrendo ad una lampadina posteriore.
Piergiorgio Rocci