Il comunicato stampa apparso lo scorso 21 maggio su Amolivenews, siglato da: Salviamo l’Orso Odv, WWF Abruzzo, LIPU Abruzzo, Federtrek, ALTURA, ORSO & Friends, Dalla Parte dell’Orso, Rewilding Appenines, “Una storia infinita… cos’è successo al Piano del Parco nel PNALM?”, ha scatenato la lunga e articolata replica di Virgilio Morisi, presidente dell’Associazione Iura Civium ad Bonum Naturae ETS.
“La risposta diretta al comunicato è breve e perentoria: Si sta tentando di farlo illegittimamente!
Non lo stanno ostacolando né i “meandri delle burocrazie regionali” né le “tornate elettorali.
Il soggetto giuridico proponente, cioè l’Ente di Gestione del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sta tentando di far approvare, attraverso una procedura fuori legge per molteplici motivi, una proposta di Piano per il Parco di per sé illegittima anche per i contenuti non rispondenti alla legge. Inoltre, detta proposta di Piano non raggiunge neanche i requisiti minimi previsti dalla Legge.
Oltre alla domanda “cos’è successo al Piano del Parco nel PNALM?”, per il resto, li comunicato racchiude un cumulo di menzogne e di calunnie.”
Il diritto di replica è sacrosanto. E aiuta a sviluppare un’idea ampia e articolata sull’argomento. Amolivenews, voce dei territori e organo di stampa libero e indipendente della comunicazione interregionale, vuole evidenziare tutte le posizioni degli attori del territorio. E come in questo caso lascia lo spazio a chi vuole legittimamente esprimere le proprie posizioni.
Morrisi continua “Forniamo di seguito le notizie veritiere al riguardo.
La proposta di Piano del 2022, consta di 53 elaborati redatti nello stesso anno e, senza essere stata prima approvata dalla Comunità del Parco e senza essere stata prima adottata dal Consiglio Direttivo dell’Ente come dev’essere per Legge, è stata pubblicata tra settembre e dicembre 2022.
Non ha nulla a che fare con la proposta di Piano del 2010 composta da 39 elaborati redatti nel 2010 che venne abbandonata come, già in precedenza, era stata abbandonata un’altra proposta del 2006.
L’iter di formazione della proposta di Piano pubblicata nel 2022 è iniziato dal 2020, quindi da 4 e non da 14 anni, contando il tempo fin dai primi atti del 2020 con i quali l’Ente PNALM ha dato i primi incarichi finalizzati alla sua redazione, i cui 53 elaborati hanno poi visto la luce nel 2022.
Il protocollo d’intesa tra le Regioni riguarda l’individuazione della Regione Capofila nella procedura, tra Abruzzo, Lazio e Molise, non riguarda una proposta di Piano in particolare.
La Valutazione Ambientale Strategica è un’incombenza necessaria, ma se riguarda una proposta di Piano che non può essere portata avanti perché mancante di contenuti prescrittivi ed affetta da illegittimità non sanabili, nulla toglie e nulla aggiunge al fatto che la proposta di Piano per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise del 2022 è carente e illegittima, anche se dotata di una V.A.S. formalmente positiva.
L’articolo descrive come atto di generosità del Parco il fatto che lo stesso abbia ripetuto una seconda volta la pubblicazione della proposta di Piano del 2022 per altri 60 giorni mentre, in realtà, l’Ente Parco ha ripetuto la pubblicazione perché la prima non era stata fatta presso tutte le sedi dei soggetti interessati e non era valida anche per questo motivo. Ma pur avendo ovviato a questo ulteriore motivo di illegittimità con detto doppio passaggio, la pubblicazione e l’intero procedimento restano comunque illegittimi per la mancanza dei propedeutici parere della Comunità del Parco e adozione del Consiglio Direttivo di cui già si è detto.
La fase della risposta alle osservazioni, se riguarda una proposta di Piano che non può essere portata avanti perché carente di contenuti essenziali e affetta da altre illegittimità non sanabili, come è nel caso che stiamo trattando, nulla toglie e nulla aggiunge al fatto che la proposta di Piano per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise del 2022 è illegittima.
Inoltre, la risposta “osservazione non accolta” riguardo alla segnalazione dell’assenza di contenuti imprescindibili per Legge, la cui mancanza è ulteriore causa autonoma di improcedibilità, così come la presenza di contenuti illegali in quanto in contrasto con le norme di diritto sovraordinate, così come altre gravi violazioni procedurali, non conferisce legittimità al complesso di carte e procedure che legittime non sono.
Sia la delibera del Consiglio Direttivo n. 23 del 31.10.2022, che non è stata neanche citata nell’articolo al quale stiamo rispondendo, sia la delibera del Consiglio Direttivo n. 1 del 10.02.2023, sono ininfluenti perché si aggiungono ad una procedura irrimediabilmente viziata e riguardano una serie di documenti, gli elaborati della proposta di Piano per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise del 2022, mancanti di contenuti essenziali, con la presenza di contenuti in contrasto con la Legge e marcatamente non idonei alla funzione che dovrebbero svolgere.
L’assoluta non derogabilità dalle norme in materia di formazione degli strumenti urbanistici, categoria alla quale appartengono i Piani per i Parchi di cui all’art. 12 della Legge 394/1991, è motivata dalla necessità che tali Piani siano all’altezza dell’importantissimo compito Socio-Economico-Ambientale che essi hanno e dalla portata dei potenziali effetti negativi che Piani di questo tipo non rispondenti ad una perfetta legalità e ad un buon livello di qualità possono scatenare sulle popolazioni e sull’ambiente del territorio interessato.
Come è stato già denunciato sin dal 10.12.2022 nell’atto di opposizione con richiesta motivata di rigetto, fatto dalla comunità locale di Pescasseroli rappresentata dai molteplici firmatari che l’hanno sottoscritta, è con il contenuto illegittimo dell’art. 4 della proposta 2022 delle Norme Tecniche d’Attuazione che si negano la “trasparenza”, le “regole certe”, la “gestione ordinata” del territorio, la “tutela della salute” e il contrasto alla “mafia” a cui fanno cenno le associazioni alle quali stiamo replicando. Sì, nell’art. 4 delle N.T.A. proposte laddove, al comma 2, con un breve giro di parole, si pianifica senza alcun pudore che l’Ente Parco dia o neghi il nulla osta a sua completa discrezionalità.
Una piccola norma che, da sola, rivela che attraverso l’approvazione del progetto di Piano per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise del 2022, si vorrebbe instaurare nel territorio che ne è interessato un Regime Autocratico nelle mani dei gestori dell’Ente Parco!
Questa sì che è una deriva pericolosa e l’art. 4 della proposta di N.T.A., sopra citata, ne è la prova scritta! Di fatto, con l’art. 4 delle N.T.A. proposte, si vorrebbero declassare gli abitanti del meraviglioso territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise da cittadini della Repubblica Italiana, aventi doveri e diritti, a sudditi dell’Ente Parco che lo gestisce, aventi doveri ma completamente privi di diritti.
Questo è solo un esempio delle aberrazioni contenute nella proposta di Piano per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise del 2022.
Delle tante altre se ne cita solo una: la completa mancanza del Piano Pluriennale Economico-Sociale che l’art.11 bis della Legge 394/1991 impone che venga elaborato contestualmente al Piano per il Parco di cui all’art. 12 della medesima Legge 394/1991.
Di fronte a fatti così gravi, anziché lodarli, nel comunicato che stiamo commentando ci si lamenta che rappresentanti dei cittadini della Regione Molise, compiano il loro dovere di prendere coscienza di cosa gli viene chiesto di approvare, come hanno onorevolmente fatto finora l’Assessore Micone e la Consigliera Passarelli e come ci auguriamo vogliano fare tutti coloro che hanno o avranno un ruolo nella vicenda, perché sono chiamati a valutare quello che gli si propone di approvare e non ad avallare senza neanche leggerla qualsiasi cosa venga loro proposta dall’Organismo che risponde all’altisonante nome “Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise”.
Se è vero che “la Legge è uguale per tutti” che la rispetti anche l’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, chi vi lavora e chi dall’esterno, in base al suo ruolo istituzionale, è preposto a far sì che ciò avvenga senza alcun favoritismo e senza farsi intimidire, quando adempie al proprio dovere di far rispettare la Legge anche all’Ente Parco.
Paradossale non è il doveroso controllo che sta facendo la Regione Molise su quello che le è stato chiesto di avallare.
Paradossale è la pretesa che senza valutare né la procedura né i contenuti della proposta di Piano per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise del 2022, la stessa vada approvata anche se gravemente illegittima e totalmente inidonea alla funzione che dovrebbe assolvere.
Salviamo l’Orso Odv, WWF Abruzzo, LIPU Abruzzo, Federtrek, ALTURA, ORSO & Friends, Dalla Parte dell’Orso, Rewilding Appenines:
Come si permettono di calunniare definendo “sedicente”, “sconclusionata”, “senza alcuna base giuridica”, la collettività titolare del diritto ancestrale di proprietà comune del territorio sul quale queste stesse associazioni sono ospitate per esercitare specifiche funzioni infinitamente più piccole del diritto pieno e reale di proprietà?
Come si permettono di dire che le Autorità a cui sono state inviate, sottoscritte da migliaia di cittadini, le segnalazioni delle numerosissime e significative anomalie e illegittimità riguardanti la proposta di Piano per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise del 2022, stiano prestando attenzione “agli interessi di pochi”?
E come si permettono di definire “di dubbia legittimità”, “di scarsa rappresentatività” e “fantomatiche”, le associazioni che hanno solo chiesto alle Autorità di far rispettare la Legge italiana e comunitaria anche all’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e di non permettere che detto Ente inserisca nei propri atti amministrativi, di livello regolamentare, contenuti contrari all’impianto normativo gerarchicamente superiore?
Riguardo, poi, alle menzogne e alle calunnie scritte in merito all’attività pastorale, c’è da dire quanto segue. Oltre a decine di migliaia di pecore che adesso non ci sono più, un tempo c’erano anche vacche e cavalli. Basta leggere i dati del XIX secolo relativi al numero di bovini e di equidi presenti nei Comuni il cui territorio fu, successivamente, dichiarato Parco Nazionale d’Abruzzo e, più recentemente, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, per capire che le vacche e i cavalli che ci sono oggi nello stesso territorio, sono significativamente inferiori a quelli di un tempo e per capire che l’affermazione presente verso la fine dell’articolo di Salviamo l’Orso Odv, WWF Abruzzo, LIPU Abruzzo, Federtrek, ALTURA, ORSO & Friends, Dalla Parte dell’Orso, Rewilding Appenines, secondo la quale le vacche e i cavalli attualmente presenti avrebbero sostituito le pecore che c’erano un tempo, è falsa.
L’attuale assenza di ovini e caprini non è affatto correlata con la presenza o meno di bovini ed equidi nei prati pascolo. L’abbandono pressoché completo dell’allevamento di ovini e caprini è dovuto a vari fattori che, messi insieme, determinano l’assoluta mancanza di redditività di tale occupazione, tra cui significative se non determinanti, sono le perdite dovute alle predazioni da parte dei lupi e il danno che deriva dai risarcimenti inidonei a compensare il reale valore perduto, quando erogati, o il danno causato dai risarcimenti del tutto non corrisposti in forza di cavilli appositamente escogitati dall’Ente Parco per negarne il pagamento.
Ricorrere al mezzuccio di fare affermazioni non veritiere per sostenere la tesi che si vuole, non è certo una pratica onorevole, così come è poco onorevole inventarsi la presenza di “grosse mandrie” “che provocano gravi danni ai nostri pascoli” quando, in realtà, i nostri pascoli si stanno progressivamente ricoprendo di arbusti, fenomeno negativo che tutta la letteratura scientifica sul tema della conservazione di detti habitat e della loro pregiata e notevole biodiversità è concorde nell’attribuire allo scarso pascolamento, quindi, ad un basso numero di animali che brucano.
Poi, dire la calunnia che gli allevatori sono “sedicenti”, cioè che si dichiarano possessori di capi di bestiame che non hanno, contraddice la menzogna della presenza di “grosse mandrie” scritta poco prima nello stesso paragrafo dell’articolo.
Ma, evidentemente, le associazioni Salviamo l’Orso Odv, WWF Abruzzo, LIPU Abruzzo, Federtrek, ALTURA, ORSO & Friends, Dalla Parte dell’Orso, Rewilding Appenines non hanno saputo resistere al gusto di pubblicare un’altra cosa falsa e cattiva contro gli allevatori che hanno definito, oltre che “sedicenti”, anche percettori di profitti e causa di danni e spese per la collettività.
Mentre la realtà è che, portando al pascolo quel poco bestiame che hanno, questi poveri allevatori sono l’ultimo baluardo che si oppone, a proprie spese, alla completa invasione di piante arbustive e alla definitiva rovina dei prati pascolo che finora hanno caratterizzato la bellezza e il pregio delle nostre zone e del nostro paesaggio.
Tutti coloro che non si travestono da paladini della natura per nascondere il secondo fine di volersi appropriare dei diritti altrui, saranno felici di festeggiare il dovuto rigetto della pluri-illegittima e non idonea proposta di Piano per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise del 2022 e saranno felici di sostenere la nascita di una nuova iniziativa che porti alla redazione di un Piano per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise basato sul pieno rispetto della Legge e su un quadro conoscitivo completo e veritiero, che si sviluppi in contenuti di qualità pienamente condivisi da tutti i portatori d’interesse, che sia dotato di un contestuale Piano Pluriennale Economico-Sociale, e che sia formato con una procedura, progressiva e ordinata, rispettosa di tutti i passaggi previsti dalla Legge, per garantire a tutti la partecipazione democratica e attiva alla sua formazione.”