Dopo Agnone Città d’Arte, Agnone Capitale delle Campane, Agnone Capitale Religiosa, Agnone Capitale dei Ramai, Agnone Capitale del Fuoco, Agnone Capitale dei Formaggi, ecco che Domenico Lanciano e la sua Università delle Generazioni vorrebbe Agnone “Capitale della Pietra”.
“Agnone – afferma Lanciano- è anche e soprattutto una città fatta (almeno nel suo centro storico) soltanto di pietra persino là dove le case e le chiese e i palazzi sono stati malamente intonacati nascondendo a volte delle vere e proprie preziosità così come alcune strade di pietra ricoperte con il bitume o il cemento.
Come si sa, famosa è stata la cosiddetta “pietra di Agnone” scalpellinata artisticamente da maestranze locali o provenienti dai dintorni come Pescopennataro, paese che già da tempo evidenzia un piccolo ma frequentato ed attraente “Museo della pietra” che è intitolato a Chiara Marinelli e che espone una grande varietà litica (dai reperti paleolitici e alle creazioni attuali, provenienti pure da altre aree geografiche).
Spesso sono le persone che provengono da fuori che si accorgono ed esaltano tali preziosità urbane ma che adornano pure l’interno di palazzi e di semplici case”. Come è accaduto nel gennaio 1989 proprio a Domenico Lanciano, il quale, provenendo dalla Calabria (regione assai ricca di borghi fatti di granito), ha immediatamente colto l’occasione dei ragazzi dell’ex art. 23 per realizzare il censimento dei portali di pietra: ben 3600 di cui oltre 600 con una chiave di volta istoriata o con un pregiato stemma gentilizio.
“Un censimento menomato però dal fatto che parecchi portali in pietra erano già stati colpevolmente sostituiti da marmi o altri materiali estranei al contesto per riadattare taluni ingressi e locali (a garage e magazzini) … uno scempio che non bisognava permettere e che spesso si è concesso pure per favori clientelari o elettorali” riprende Lanciano che aggiunge:
“L’Università delle Generazioni invita Amministratori, Associazioni e Cittadini ad esaminare la possibilità di valorizzare specificatamente proprio le bellezze architettoniche litiche di ogni genere e fattura. Pure a fini turistici, sarebbe proprio il caso di realizzare un censimento tecnico e fotografico che potrebbe confluire (in tutto o in parte) in una guida web o cartacea.
Una preziosissima documentazione da studiare a scuola oppure utile per una o più tesi di laurea, ma anche per l’Ufficio Tecnico comunale in caso di manipolazione o distruzione dei manufatti, specialmente quelli rurali delle masserie abbandonate esposti a furti organizzati da ladri che vendono altrove spesso veri e propri capolavori (come le pietre usate come contenitori di olio d’oliva).
E non sarebbe affatto male esaminare la possibilità di dare vita ad un vero e proprio “Museo della Pietra” che possa fungere pure da sede di un’apposita Associazione che potrebbe essere denominata “Città della Pietra””.