Un doppio e significativo evento chiuderanno il 2024 per la Pontifica Fonderia Marinelli di Agnone.
La prima: il dono della Campana del Giubileo che le maestranze dell’opificio agnonese porteranno a Papa Francesco il 24 dicembre prossimo e che si spera possa rintoccare proprio quando il Pontefice aprendo la Porta Santa della Basilica di San Pietro, alle ore 19.00, darà il via all’Anno Santo 2025, presiedendo poi la celebrazione Eucaristica nella Notte di Natale.
Ma è di poche ore fa la notizia battuta dall’AgenziaCULT che “Il Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, riunito ad Asunción (Paraguay), ha approvato l’estensione anche all’Italia dell'”Arte Campanaria tradizionale”, elemento precedentemente iscritto su richiesta della Spagna (nel 2022). La partecipazione italiana è stata promossa dalla Federazione Nazionale dei Suonatori di Campane, che raggruppa 23 associazioni presenti sul territorio italiano, con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana e delle tre fonderie storiche, ancora in attività, specializzate nella realizzazione di campane: la molisana Pontificia Fonderia Marinelli, l’emiliana Fonderia Capanni e la Fonderia Allanconi di Crema.
Le componenti della candidatura includevano le tecniche di suonata delle campane, la loro realizzazione e composizione, le strutture architettoniche dei campanili, per lo più associati a cattedrali e chiese, che sono espressione culturale e partecipativa di una vasta comunità italiana”.
Come si ricorderà nel maggio scorso Agnone ospitò l’Assemblea della FNSC (Federazione Nazionale Suonatori di Campane) in una due giorni dedicata al 62° raduno dei suonatori di campane con il tema “Rintocchi di Pace”.
Il 4 e 5 maggio 2024 nella cittadina altomolisana giunsero oltre 500 persone, con sei postazioni di “campanili mobili” dislocati in diverse piazze per un appuntamento, per la prima volta nel sud della Penisola, voluto proprio dalla Pontificia Fonderia Marinelli.
Ed ora il suono delle Campane è stato dichiarato Patrimonio Culturale dell’Unesco grazie anche ai Marinelli che con la loro storia millenaria rappresentano un unicum a livello internazionale.