Ci si avvicina all’apertura dei Sepolcri e quindi al Venerdì Santo nella chiesa che spalanca i portoni solo per questa occasione mentre, poi, per il resto dell’anno, resta chiusa. Parliamo del Tempio Sacro di Santa Croce nel cuore del centro storico di Agnone.
Da domani pomeriggio il Paese delle Campane resterà muto fino alla domenica di Pasqua giorno della resurrezione di nostro Signore Gesù quando tutte le campane suoneranno in segno di Gaudio.
Agnone, dunque, da giovedì sera e per tre giorni rivede l’apertura della chiesa di Santa Croce, nel cuore del centro storico, dove la Congregazione dei Morti, risalente al 1463, con gli incappucciati in saio e cappuccio nero veglieranno il Sepolcro; dove le donne appartenenti alla confraternita, sempre in abito e velo nero, faranno turni di preghiera in una penombra e con musiche di sottofondo che renderanno il luogo ancor più Sacro.
Su tutti Gabriele Amicarelli che dismesso il camice da medico indosserà il Saio da Priore e che lo vedrà riconoscibile grazie al medaglione pendente sul petto prerogativa del solo massimo esponente degli incappucciati.
Un Sepolcro ispirato al Giubileo, alla Speranza, al Credo quello che Paola Patriarca, da sempre ideatrice di quello che certamente è il luogo di preghiera più suggestivo ed affollato in questi tre giorni che portano alla Pasqua, riesce ogni anno ad allestire usando oltre la sua maestria anche lampade, luci e profumi particolari.
“Speranza…-ci dice Gabriele Amicarelli- e proprio nel segno della speranza del Giubileo 2025, quest’anno fra gli incappucciati della Confraternita ci saranno anche cinque giovani ospiti della struttura “Il Cammino” in località Secolare di Agnone. A loro la Speranza ed il messaggio di “Amare chi è poco amato””.
Circa una trentina di uomini che poi il giorno dopo si caricheranno sulle spalle le pesanti statue del Gesù Morto e della Vergine Addolorata per la processione del Venerdì Santo che prenderà il via dalla chiesa di San Francesco (vicinissima a quella di Santa Croce) e che attraverserà, dalle 18.30, tutte le strade di Agnone per poi farvi ritorno circa un paio d’ore dopo.
Da vedere anche il Sepolcro della chiesa di Sant’Emidio dove è possibile ammirare le statue lignee a grandezza naturale che verranno poste a livello di pavimento al di sotto dell’Altare maggiore, in quell’Ultima Cena che poi portò Gesù sula Croce.
I 12 apostoli e Gesù tutti in posizione seduta con il tavolo e i pani, col sacro Calice, bicchieri, anfore e fiori in ricordo di quella che fu la Comunione del Cristo prima della Crocefissione.
Ben riconoscibili Gesù (con la particolare aureola), San Pietro (con le chiavi nella mano destra -simbolo di autorità papale- e nella sinistra la ferula ossia il bastone pastorale dei Pontefici con all’estremo la croce a tre braccia, usata l’ultima volta da Giovanni Paolo II nel giubileo del 1983) e quindi Giuda che stringe in una mano il sacchetto con le trenta monete d’argento prezzo del suo tradimento.
Opere lignee di oltre duecento anni, attribuibili a Giovanni Duprè, pressoché uniche nel loro genere (pare che ne esista soltanto un’altra, con le stesse caratteristiche, nell’Italia settentrionale) che torneranno nella loro sede a circa tre metri d’altezza al di sopra dell’altare maggiore,qualche settimana dopo la Pasqua anche come richiamo turistico. Una occasione per poterle osservare da vicino nei loro meravigliosi ed artistici particolari.