Nel cuore pulsante del Molise, dove il tempo sembra scorrere con un ritmo più lento e le tradizioni abbracciano il presente, il piccolo borgo di Casacalenda si trasforma in un palcoscenico straordinario per l’arte contemporanea. È qui che ha preso vita, dal 24 luglio e fino al 26, Pannistesi, una mostra collettiva di arte contemporanea che ha inaugurato la quarta edizione del festival Costruiamo Paesaggio e che non si limita ad esporre opere, ma le intreccia con la quotidianità, rendendo balconi, vicoli e piazze i protagonisti di un dialogo vibrante tra memoria e conflitto.
Sessantanove opere sospese tra le case e gli spazi pubblici raccontano storie, emozioni e riflessioni che appartengono tanto agli artisti quanto alla comunità. Ogni installazione diventa un gesto di connessione, un ponte tra passato e futuro, tra il vissuto personale e la dimensione collettiva. Curata con sensibilità da Carla Di Pardo, questa iniziativa è molto più di una mostra: è un invito a guardare il paesaggio con occhi nuovi, a scoprire l’arte laddove non ci si aspetterebbe di trovarla.
L’iniziativa rappresenta un nuovo passo nel percorso culturale del MAACK, un museo all’aperto che da 35 anni unisce arte, comunità e architettura contemporanea. Fondato da Massimo Palumbo, il MAACK si distingue per la sua visione innovativa, simbolo di radicamento territoriale capace di trasformare uno spazio in un luogo di dialogo e creatività.
Con il sostegno convinto della Sindaca di Casacalenda Sabrina Lallitto, Pannistesi diventa un manifesto di bellezza condivisa e di resistenza culturale. È un modo per ribadire che l’arte non appartiene solo alle gallerie o ai musei tradizionali, ma può fiorire ovunque, persino tra i mattoni antichi di un borgo molisano. Qui, l’arte si fa pubblica, accessibile, parte integrante di una quotidianità che sa trasformarsi in poesia.
Passeggiando tra i vicoli adornati dalle opere, si percepisce una magia sottile: il paesaggio non è più solo uno sfondo, ma un protagonista attivo, che dialoga con l’arte e con chi lo attraversa. “Pannistesi” invita tutti a fermarsi, a osservare, a riflettere. Perché in fondo, costruire paesaggio significa anche costruire legami: con la terra, con la memoria e con gli altri. E in questo piccolo borgo molisano, quei legami sembrano più vivi che mai.
Durante la presentazione ufficiale della mostra nella Sala Achille Pace, all’interno della Galleria Civica Libertucci – cuore pulsante del MAACK – si è respirata un’atmosfera di profonda connessione con il territorio. A Casacalenda, come in tanti altri borghi italiani, si stendono ancora i panni al sole e ogni azione quotidiana diventa memoria, linguaggio, arte.
L’inaugurazione della mostra è stata impreziosita dagli interventi degli ospiti: l’eclettica Fernanda Pugliese, giornalista e scrittrice, Presidente della Fidapa-sez. Termoli e di Kamastra, sostenitrici del progetto Pannistesi; le bravissime scrittrici Gabriella Paduano e Rossana Vaudo; Carmela Basile, responsabile Europe Direct Molise, con il suo intervento incisivo e interessante.
A fare da colonna sonora all’incontro, l’organetto di Luca Rossi del gruppo I Diamanti che ha accompagnato ogni parola e ogni emozione con melodie che sembravano dialogare direttamente con i presenti. I suoni vibranti dello strumento hanno evocato immagini di tradizione e appartenenza, rendendo l’esperienza ancora più viva e coinvolgente.


































