Il piccolo comune molisano che si affaccia sulle rive del fiume Sangro da diversi anni ha mostrato una certa resilienza dimostrandosi un precursore per quanto riguarda le strategie per evitare il declino dei piccoli centri.
Infatti si è dotato di un’area industriale che ospita alcuni opifici, lo SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), oggi chiamato SAI ( Sistema di Accoglienza e Integrazione), che riesce ad accogliere diverse famiglie di stranieri richiedenti asilo, la coltivazione di meleti con l’ annessa festa della mela che ogni anno da visibilità al paese.
Pertanto alla presenza del sindaco, dottor Lino Gentile e della professoressa Letizia Bindi che ha introdotto l’ospite al numeroso pubblico intervenuto, la sala congressi di Borgo Tufi, un area residenziale ricavata recuperando delle antiche costruzioni in pietra, con al suo interno un albergo diffuso, una Spa ed un ristorante si è presentata come la migliore location per ospitare Vito Teti.
In questa sede il professore calabrese ha esplicitato il concetto di restanza, termine da lui stesso coniato e che il regista Riccardo Milani ha preso in prestito per la trama del suo film, campione di incassi, “Un mondo a parte“.
Per il docente universitario l’abbandono del delle aree interne si è particolarmente acutizzato negli ultimi anni, ma ciò non vuol dire che il fenomeno sia irreversibile.
Pertanto, secondo la sua analisi, è possibile la rinascita dei piccoli comuni, attraverso la partecipazione attiva degli abitanti che non vogliono lasciare i paesi d’ origine e si adoperando per valorizzare le cose positive che ci sono e per realizzare nuove opportunità per arginare il fenomeno in atto.
Piergiorgio Rocci