“Ci stiamo attrezzando” assicurano fiduciosi i gestori e i proprietari dei locali concentrati tra la piazzetta e il borgo antico. I menù sono ben esposti, riportano tutta una gamma di offerte possibili e, come leggiamo, ci sembrano adeguati alla stagione e alle circostanze alquanto difficili. E proprio in piazzetta i locali sono quasi tutti aperti, diversi sono i tavoli occupati, apparecchiati per due persone, massimo quattro, con le dovute distanze.
Tutto a base di pesce, zuppe e primi piatti e non manca la serie di antipasti cotti. Si sente un profumo di mare e un rumore di stoviglie passando dal retro. Alcuni non hanno ancora aperto, non se la sentono di rischiare spendendo i soldi per comprare il pesce non essendo sicuri del tempo. In nottata le barche hanno scaricato il pescato fresco e si sa che i costi sono anche abbastanza sostenuti. Una platea di tavoli scuri con il ripiano verde prato, è disposta in piazza Duomo.
Fa da cornice il palazzo vescovile con la cattedrale e le viuzze che affacciano al mare. Diez è l’acronimo della pizzeria che accenderà i forni nel pomeriggio tempo permettendo, che però assicura il servizio da asporto. Poco più avanti c’è un noto ristorante, sono occupati due tavoli. Il proprietario che conosciamo bene parla al telefono. Ci salutiamo con gli occhi evitando qualsiasi domanda, potrebbe percepirla come il dolore del dito conficcato nella piaga. I locali stagionali che solitamente in estate brulicano di gente, sono chiusi.
E’ aperta la bottega di un’artista che si appresta a farsi riprendere per presentare un suo progetto su una mostra. Anche i caffè sono chiusi e la voglia di un gelato speciale ce la facciamo passare solo perché le saracinesche sono rigorosamente abbassate. E’ la gelateria preferita, il sapore del gelato è straordinario, la consistenza è pastosa ma vellutata, i gusti sono straordinari, dalla frutta fresca alle creme , ai cioccolati vari. Che dire di pistacchio e panna? Per questa voglia ci aspetta la cornice dei golosi.
La consolazione è che siamo in purgatorio e ci ritroveremmo in tanti. Risalendo il corso principale che congiunge il mare e il borgo alla città, ci accorgiamo di essere soli. Incrociamo una macchina della polizia e Benito Jacovitti, immortalato in una statua con la testa bassa e la matita sul taccuino. Le vetrine dei negozi sono tutte elegantemente allestite e molto accattivanti.
“Città vuota “ e “ Tutta mia la città”, sono i due motivi musicali che vengono in mente. Il secondo è più bello e più egoista. Camminando, ecco sulla destra un’altra delle belle strade dove ci sono ottimi locali. C’è gente che pranza. Se non è questo un segno di speranza? Graduale speranza per una ripresa economica e sociale. Non sono solo parole. Racchiudono tutta una serie di significati a cui credere . La voglia di vivere c’è e come non mai l’esigenza di ripartire iniziando da noi. Dai nostri paesi, dai territori, dalle bellezze che ci sono intorno e di cui non ci eravamo mai accorti. Le agenzie turistiche stanno registrando tantissime prenotazioni e non solo al mare ma anche nei paesi che spiccano sulle creste delle colline e le meravigliose montagne a un tiro di schioppo.
La stagione estiva è alle porte ma oggi “ Tutta mia la città” è come un ritornello. Vengono in mente le parole …. tu non ci sei, io mi sono rassegnata ormai.. tu sei con lei…”. Con la musica dei mitici Equipe 84 che va a braccetto con lo stato d’animo, girando per la bella cittadina adriatica, di cui abbiamo apprezzato tra una nuvola e gocce di pioggia, la voglia ed il coraggio di rimettersi in gioco di una delle categorie più penalizzate da questa pandemia, aggiungendo che saranno i nostri comportamenti collettivi a determinare le attese dell’ estate che verrà.
Fernanda Pugliese