I portacolori del gruppo ciclistico Sferracavallo di Castel di Sangro hanno voluto scortare il grande asso della bicicletta, o meglio l’opera a lui dedicata, ma non ancora ultimata, fino a Rocca Pia dove resterà per mantenere viva la sua immagine.
Una volta ultimata la statua verrà sistemata proprio nel punto in cui il campione di Novi Ligure, nonostante fosse primo in classifica, nel Giro d’ Italia del 1921, decise di abbandonare la competizione e rinunciare alla maglia rosa, per salvaguardare la propria salute messa a dura prova dai postumi di una caduta durante la gara.
Con questo gesto, che fu tutt’altro che un’ espressione di debolezza, Girardengo dimostrò invece la volontà di anteporre l’uomo al campione e proprio per questa ragione l’associazione Panathlon di Sulmona nella persona di Luigi La Civita ha pensato di rendere omaggio al protagonista di un episodio accaduto cento anni fa.
In occasione della partenza della tappa del Giro d’ Italia un blocco di pietra proveniente dalla Majella era stato portato a Castel di Sangro affinché i numerosi appassionati potessero vederla e ammirare lo scultore Stefano Faccini durante la realizzazione dell’ opera.
La giornata del due giugno sta invece a significare il passaggio di testimone, in quanto la statua ha lasciato le rive del fiume Sangro per essere spostata, grazie all’intervento dei vigili del fuoco, sulle pendici del monte Rotella, dove rimarrà a perenne memoria.
Nel piccolo borgo, oltre alle autorità intervenute erano presenti molti ciclisti dei comuni limitrofi insieme a una rappresentanza dell’ associazione dei bersaglieri in congedo su biciclette risalenti agli inizi del secolo scorso, nonché appassionati arrivati da Chieti su mezzi vintage come le loro divise e l’immancabile Pasetta vestito da Garibaldi a suggellare questa giornata.
Piergiorgio Rocci