Non si spengono i riflettori sulla campionessa molisana Maria Centracchio dopo aver conquistato il bronzo alle olimpiadi di Tokyo. E dal vicino Abruzzo, a Castel di Sangro, ne rivendicano i natali perché la judoka di Rocchetta al Volturno è nata nel centro dell’Alto Sangro a settembre del 1994: tra poco più di un mese compirà 27 anni.
Il giornalista del Tgr Abruzzo, Antonio Monaco, durante l’edizione di stasera delle ore 19,30, parlando di Castel di Sangro, quale “capitale dello sport abruzzese” ha evidenziato la sua storica vocazione calcistica. Tralasciando il miracolo della serie B, durante il servizio si è parlato del recente ritiro del Napoli e poi della Nazionale Under 20 che a breve calcherà il manto erboso del ‘Patini’ dove preparerà la partita contro la Serbia. Ad ottobre anche la Nazionale di calcio femminile tornerà sulle rive del Sangro per una gara valevole per la qualificazione ai mondiali.
E dulcis in fundo il cronista si è spinto oltre. “Castel di Sangro in questo momento fa parlare di se anche e soprattutto per aver dato i natali a Maria Centracchio, bronzo alle olimpiadi del Judo….” (il resto è nel video). La judoka molisana – precisiamolo – è prima di tutto un orgoglio nazionale. La sua famosa frase pronunciata davanti alle telecamere “Il Molise esiste e mena forte“ ha sciolto ogni dubbio sulla regione di appartenenza e sul suo orgoglio di essere molisana.
Il dubbio invece a Castel di Sangro è lecito: nascere nel nido dell’ospedale sangrino ha favorito le sue doti di judoka? Non lo sapremo mai purtroppo perché il punto nascite è chiuso da oltre vent’anni. Quindi in queste latitudini non verranno più alla luce campioni e campionesse. Ce ne dobbiamo fare una ragione. Da Castello le donne scelgono il ‘Veneziale’ d’Isernia per partorire.
Qui in Alto Sangro “non meniamo forte“, cara Maria, le botte le subiamo e basta.
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