Nei giorni scorsi si è svolta a Val Fondillo la settima edizione del concorso fotografico autunnale. E’ inutile dire che la più bella e nota valle del Parco, per l’occasione, ha accolto i partecipanti all’estemporanea di fotografia con una meravigliosa veste dal giallo al rosso corallo, passando dal verde al marrone e a tutte le tonalità dell’arancione. Ogni partecipante era pronto a cogliere nel suo scatto l’attimo e a dire con il Faust ( Goethe) “Fermati sei bello!” Ma è proprio così? Può forse una foto far durare quell’attimo privandolo delle sue componenti percettive? Se a queste domande non vi è risposta, è certo invece che Val Fondillo sia il luogo perfetto per liberarsi dall’ingombrante quotidiano ed entrare in una dimensione che va al di là del tempo e dello spazio.
Forse il segreto della magia di Val Fondillo è nella sua lunghissima storia di cui ha potuto conservare tracce preziose. L’evoluzione geologica nei millenni, al variare del clima e della morfologia complessiva, le impronte lasciate dalle diverse epoche storiche che si sono succedute nella Valle: del paleolitico superiore con gruppi di cacciatori e raccoglitori che, provenienti dal Fucino, sostavano nelle grotte e nei ripari della montagna; del villaggio protostorico di Prati San Rocco dedito all’agricoltura (sulle sponde del torrente Fondillo, quasi all’imbocco con il Sangro); della necropoli del VI secolo a. C che ci ha restituito bellissimi reperti (fra cui la chatelaine,i cinturoni e i cardiophilax con la tipica chimera dalle due facce); di una villa rustica romana da cui provengono antiche iscrizioni latine; delle strutture di culto alto medievali, come la chiesetta che i monaci di San Vincenzo al Volturno hanno costruito alle pendici del Marsicano per cristianizzare le popolazioni pagane; del Regio tratturo aragonese percorso con le pecore da tante generazioni di pastori e poi, al decadere della transumanza, delle strutture ancora visibili di quella fiorente industria boschiva che dava lavoro a tante persone del territorio.
Può sembrare quasi di sentire nella Valle la presenza di chi non c’è più, dei pastori, dei mulattieri, dei contadini, dei briganti, dei soldati partiti per le guerre, di tutte le donne che restavano in attesa dei loro cari, di chi ha perso con il grande terremoto la propria casa, di chi ha dovuto lasciare la propria casa per cercare lavoro all’estero, di tutte le persone che hanno amato la Valle e che certamente hanno sentito la Valle come un’eredità preziosa, un bene da lasciare a loro volta ai propri figli, perché non esiste nessuna altra cosa così preziosa.
Val Fondillo , dove 100 anni fa è nato il Parco Nazionale d’Abruzzo, resta ancora il cuore di tutto il territorio del Parco, in cui attualmente opera un centro turistico di grande rilievo, amato dai visitatori di ogni età e nazionalità.
Sono sette anni che si rinnova questo appuntamento fotografico con la Valle, che è molto di più, a detta dei partecipanti, di un concorso fotografico, perché ognuno sente la responsabilità di metter dentro lo scatto il Genius loci della Valle. E i risultati delle oltre cento fotografie sono delle grandi belle sorprese fra cui non è stato facile per la giuria creare una graduatoria. La commissione dopo un lungo lavoro di valutazione, prendendo come criteri di riferimento vari aspetti, tra cui l’attinenza al tema “La Val Fondillo nei suoi aspetti paesaggistici” e la coerenza con il Regolamento del concorso ha stabilito i seguenti risultati:
Sezione Foto Libere. Foto pervenute: 85
!° Classificato: La casetta nel bosco , di Daniele de Rubeis
2° Classificato: Il gigante buono, di Antonio Carosella
3° Classificato: Ti ho visto, di Gerardo Esposito
Foto ammesse (a pari merito): Canopy, Impalcatura per colori, Comunità, Ponte riflesso, Sospesi, Fonte di vita, Amore di mamma, Sguardo curioso, Vedetta.
Sotto Sezione Macro. Foto pervenute: 45
1° Classificato: Vita nascosta, di Emanuele Palmieri
2° Classificato: Di setole e petali, di Ambra Alberighi
3° Classificato: Solitario, di Giuliana Palombi
Foto ammesse (a pari merito): Organismi primari, Armonia naturale, Attesa, Equilibri, Incontro inaspettato, Appeso ad un filo, Microcosmo, Spine senza rose, Trappola per topi.
La premiazione si terrà nelle prossime settimane all’interno del centro storico di OPI.
Così come nei sei anni precedenti, le foto, vincitrici e non solo, dei concorsi fotografici di Val Fondillo mettono in uce il patrimonio della Valle fatto di montagne, sorgenti, faggete, piante, animali , persone ed è proprio nella consapevolezza della sua bellezza che tutti proviamo una gioia che ci accompagna per tutta la vita.
Mariapia Graziani