Un pallido sole ha squarciato le nuvole piene di pioggia ed ha permesso questa mattina la celebrazione del 4 Novembre, delle Forze Armate e del Centenario del Milite Ignoto. Come il programma prevedeva si è tenuto il corteo sul corso principale di Agnone, quindi la deposizione delle corone di alloro ai Monumenti “Libero Serafini” e ai “Caduti”.
Rappresentanti delle Forze Armate, del clero e delle scuole oltre a semplici cittadini hanno preso parte soprattutto al momenti clou in piazza Unità d’Italia dove il sindaco Saia ha letto il suo intervento.
Il sindaco di Agnone ha rimarcato come nel primo conflitto mondiale “il prezzo della vittoria fu di oltre 4 milioni di soldati mobilitati di cui 250 mila giovani appena diciottenni, 600 mila morti e 1 milione e 500 mila feriti”. Da qui l’iniziativa per il Milite Ignoto.
“Alla fine del conflitto –ha raccontato Saia- il Governo italiano, tramite un disegno di legge, si impegnò affinché lo Stato potesse rendere onore ai tanti italiani caduti e dispersi sui campi di battaglia.
Nel 1921, fu istituita una Commissione col compito di effettuare una ricognizione di tutti i caduti ignoti sul suolo italiano. Le salme recuperate dei combattenti furono trasferite ad Aquileia e una donna triestina, Maria Bergamas, madre di un disperso di guerra, fu chiamata a sceglierne simbolicamente una. Il corpo scelto dalla donna divenne così il rappresentante di tutti gli ignoti caduti in guerra. La salma selezionata fu caricata su un treno che percorse circa 800 chilometri per raggiungere Roma. Un viaggio pregno di significato, un momento toccante per tutta l’Italia. Dentro i freddi vagoni di quella locomotiva non c’era solo la salma di un uomo, c’era anche il dolore di una nazione.
C’erano le lacrime di tante donne che durante la Guerra avevano sostituito i loro mariti nei lavori quotidiani e che non avevano potuto più riabbracciarli, c’era lo sgomento e il senso di smarrimento di tanti piccoli bambini che si interrogavano riguardo le motivazioni delle atrocità di quegli anni, c’era la disperazione dei soldati sopravvissuti che avevano visto cadere i compagni davanti i loro occhi.”.
“..quella fu una guerra in cui non ci furono vincitori e vinti, ma solo sconfitti. Non si può parlare di guerra giusta quando in ballo c’è la vita degli uomini. Nel segno di quella cicatrice, però, affiora anche l’impegno che noi tutti cittadini dobbiamo profondere per assicurare un futuro pacifico ed equo” ha sottolineato Saia che ha ricordato ancora come l’Amministrazione comunale abbia conferito la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.
“A cento anni dalla sua personificazione istituzionale, va al Milite Ignoto il nostro commosso ricordo e il nostro più sentito ringraziamento per il sacrificio compiuto. A 100 anni da quel momento, il nostro paese ha voluto conferire la cittadinanza onoraria alla rappresentativa figura dell’Ignoto per rendere onore a tutti i caduti di guerra.
Il nostro sentimento di gratitudine è rivolto anche agli agnonesi che persero la vita su quei campi di battaglia”.
“La giornata del 4 novembre, è dedicata, inoltre, alla Forze Armate che costantemente presidiano il territorio italiano per assicurare il rispetto delle norme alla base della nostra Costituzione.
A tutti loro va un sincero ringraziamento, grazie per essere presenti ogni giorno in difesa della nostra Repubblica e soprattutto della pace in varie zone del mondo per eliminare i conflitti”.
“A tutti gli agnonesi, cittadini consapevoli dello Stato italiano –ha concluso Saia– il compito di non dimenticare mai le gesta passate e attuali dei difensori della nostra Patria, affinché gli errori del passato non vengano più ripetuti.
Grazie Milite Ignoto, grazie Forze Armate e grazie a te, Italia, che non ti arrendi e che guardi ad un futuro colmo di speranza”.
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