Come nel caso di Oumar, un giovane originario del Mali arrivato in Italia qualche anno fa non è detto che una volta essere stato vaccinato si possa ottenere il green pass. Infatti, qualora una persona si trovi nella condizione di richiedente asilo e non disponga del codice fiscale alfanumerico non può essere inserita nell’archivio elettronico che consente il rilascio del famoso bar code.
Fortunatamente alla maggioranza dei migranti anche se sono ancora in attesa che la loro domanda d’asilo venga riconosciuta è stato attribuito un codice fiscale alfanumerico che non rappresenta nessun impedimento per il rilascio del green pass, mentre qualora sussista un problema di omocodia, ovvero nel caso più persone provenienti dalla stessa nazione con una data di nascita uguale e lo stesso nome e cognome, quest’ultime vengono codificate secondo un sistema diverso che non prevede le lettere.
Di conseguenza pur essendo arrivato in Italia da qualche anno ed in possesso di un contratto regolare di lavoro, il giovane di cui stiamo parlando trovandosi ancora nella condizione di richiedente asilo e senza un codice fiscale alfanumerico, pur avendo fatto la doppia dose di vaccino non ha il green pass.
Dal punto di vista lavorativo questo fatto non rappresenta un grave problema per lui in quanto svolge un’attività lavorativa che si svolge esclusivamente all’aperto, però lo ha messo nella condizione, dovendosi recare a Roma presso l’ambasciata del suo Paese, di effettuare un tampone a pagamento in farmacia valido soltanto 48h, alla stregua di coloro che il vaccino per una loro scelta personale non lo hanno voluto effettuare.
Dal momento che di casi come questo ce ne sono diversi sarebbe opportuno che nell’ambito della sanità locale, non sappiamo in altre ASL la situazione come viene affrontata, qualcuno se ne faccia carico e risolva la questione soprattutto in previsione dell’ imminente stagione invernale durante la quale molti imprenditori turistici ricorrono ai giovani che vivono nei centri d’accoglienza, in quanto il problema che qualcuno di loro possa non avere il green pass nonostante abbia effettuato il vaccino lo lascerebbe fuori impedendogli di lavorare e rendersi utile.
Guarda l’intervista
Piergiorgio Rocci