Sabato 13 novembre 2021, alle ore 18, il nuovo appuntamento rientrante nell’esclusivo progetto del Comune di Macchiagodena denominato “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima” sarà con lo scrittore ed editorialista del Corriere della Sera, Giuliano Belloni. L’autore porterà, nel paese della provincia di Isernia, nella Biblioteca Comunale, il suo libro Ogni borgo è un poeta (Campanotto Editore). L’evento, che prevede l’introduzione e i saluti del sindaco di Macchiagodena, Felice Ciccone, vedrà lo scrittore rispondere alle domande di Lucrezia Cicchese (direttrice di Officina dei Giornalisti) e Giorgio Paglione (poeta).
Il tour tra i borghi più belli in Italia, arriva anche in Molise. Ma questa volta, il viaggio lo fa un libro che sceglie Macchiagodena come tappa per raccontare e raccontarsi. In questo libro si parla di comunità e di borghi, uniti e affratellati tra loro, da una storia millenaria e da una civiltà in comune.
Cambiano i tempi, però, e con i tempi anche le forme si devono adattare ai nuovi contenuti. Chi non ricorda le favole dei nonni. Iniziavano sempre con “c’era una volta in un paese lontano, lontano”. Ora potremmo invece iniziare il racconto con c’è un borgo vicino, vicino che ci dà nuovamente opportunità di sognare, come non mai in questo momento particolare.
Tutto questo non è una operazione di nostalgia ma un racconto moderno di un nonno, assieme ai due nipotini di cinque e sei anni. La pandemia ha messo in scacco le città. C’è una necessità di ripensarle. Ma non si può prescindere dal borgo. Prima ci si sentiva comunità, ancora prima di essere cittadini. Perché sono le storie che ci rendono unici.
È giunto il momento di riattivare un processo culturale rivolto ad animare le comunità nel loro interno, come un laboratorio costante. Una proposta di cittadinanza nuova e consapevole che solo la Repubblica dei Borghi conferisce. Il racconto comincia a Milano, nel parco di Trenno, alle spalle dello stadio di San Siro. Questa è una storia raccontata dal punto di vista dei bambini, categoria che ha sofferto di più in questa pandemia,insieme agli anziani.
I bambini hanno ascoltato per mesi il mondo brontolare, ma è arrivata l’ora delle risposte. Che passino da una coscienza di classe ad una coscienza di luogo e in fretta da una transizione ecologica ad una soluzione ecologica.
«Il borgo è un ecosistema – racconta Belloni – e tutti gli ecosistemi sono fragili. Hanno bisogno di attenzioni e di politiche intelligenti. Il borgo non è uno spot pubblicitario e nemmeno un luogo destinato per soli anziani. Gli anziani sono importanti. Ormai possiamo considerarli insieme con la scuola e con i genitori, parte imprescindibile nella educazione dei nipoti.
Gli anziani sono lì, davanti all’uscio d’estate o dinanzi ai camini, luogo dell’ascolto. Ormai non sappiamo più come si fa ad ascoltare. Proviamoci. Magari facciamolo insieme con loro, la prima fine settimana utile. Avviciniamoci alle mura di un borgo. Ascoltiamo come si fa con il cuore. Basta appoggiare la testa al muro. Sedersi su un gradino, chiudendo gli occhi. Devi solo accordare il tuo respiro con il suo. E ti accorgi subito che hai molto spazio da riempire. Nei borghi parlano le nubi, i panni stesi, le lucertole, le persone. Sussurrano anche i camini, in filo di voce. Ascoltare significa continuare a vivere».