La fede del popolo venafrano per i santi martiri romani Nicandro, Marciano e Daria rivive ancora una volta nelle strade, nelle piazze e nelle chiese del paese. Venafro è presente all’appuntamento con la tradizione, a testimonianza del ricco e fiorente patrimonio artistico, folkloristico e sacrale del Molise.
Quest’anno la gioia dell’evento festivo – tanto atteso e sentito nel cuore dei paesani – è stata altresì coronata dal formarsi della cosiddetta “manna” nell’urna dedicata a San Nicandro; questo liquido, simile all’olio, è il segno della presenza viva del santo fra la comunità dei fedeli e rappresenta un buon auspicio per il tempo presente.
Tra le luci delle bancarelle, provenienti da ogni parte d’Italia, la vivacità delle giostre e il suono della musica, brilla la notte venafrana; il piccolo grande paese ai piedi del monte Santa Croce fa sognare ed emoziona, ristora e affascina l’abitante del luogo come il viandante. Soprattutto, sorride e fa sorridere. Nella parentesi di un mondo quasi dimenticato, si riscopre un modo di vivere semplice e nascosto, ma rivelato agli occhi che sanno guardare.
E la bellezza della nostra terra si rinnova e resiste all’usura del tempo.
Fabio Picone