Un tris di commedie in dialetto agnonese. Ieri la prima all’Italo-Argentino con la compagnia teatrale de Le 4 C del Cenacolo Culturale Francescano con “Quande è tiembe de chetogne…arrubbà nne è vergogna” per la regia di Giuseppe De Martino con un esilarante Agostino Iannelli in scena con Saverio La Gamba, Paola Del Coiro, Serenella Giaccio, Pasquale Marinelli, Filomena Di Ciocco, Angelo Catauro e Bruno Cerimele; quindi il 25 dicembre, sarà la vota di Umberto Di Ciocco e la sua compagnia per finire con Antonino Patriarca ed i suoi “Giocondieri” il 7 gennaio dell’anno nuovo.
Sala piena ed anche tanta commozione in quanto Peppè De Martino ha aperto la serata con un ricordo di Paola Cerimele, l’attrice scomparsa nel corso dell’estate scorsa, che debuttò come attrice proprio nel Presepe Vivente del Cenacolo e che nel corso della medesima rappresentazione della prossima Vigilia la si vedrà di nuovo nella proiezione di un filmato nei panni dell’Angelo.
Una rappresentazione quella di ieri sera che ha visto la bravura di tutti gli attori che hanno riproposto una commedia già portata in scena oltre venti anni fa dalla medesima compagnia e liberamente tratta da “Come rapinare una banca” di Samy Fayad che Agostino Iannelli ha magistralmente tradotto in idioma agnonese.
Il pubblico ha gradito e non poco la performance sottolineando con risate e scroscianti applausi i tre atti serrati che nonostante il dialetto è stata abbastanza comprensibile da tutti.