Se c’è un primato che fa invidia alla città di Bran, città dove il Conte Dracula ha vissuto a spese del sangue di belle donne, è quello che il Molise, oltre allo sfascio sociale, della sanità, della viabilità, del Mondo del lavoro, della cultura, ne gode sempre più e ne fa bandiera : il depauperamento del paesaggio e della ignavia di chi di esso specula inneggiando a paure generate dal caro energia e dalla situazione ecoambientale.
Il Molise di tutti, – ricorderete uno slogan politico diventato virale, – proprio di tutti i prenditori che portano morte, scempi, cementificazioni, per non parlare della distruzione della più alta percentuale di biodiversità nazionale, se non addirittura mondiale. Ricorderete sicuramente il progetto denominato “ South Beach” in quel di Montenero di Bisaccia, dove incombe una dirompente modifica morfologica, ambientale, strutturale, di una parte della Costa dei Delfini, con conseguenze disastrose per la biodiversità ed il microclima della costa stessa.
Dopo scudi da parte di ambientalisti, quelli di strada e non dai salotti buoni della politica che conta, di associazioni, di liberi cittadini pensanti, tutto sembrava ridimensionarsi. Oggi, il cilindro del “ Mago Otelma ” ha resuscitato il progetto non considerando che forse, vista la propensione turistica della zona, si poteva pensare ad altro e non a spostare l’asse stradale ed abbattere cavalcavia per favorire un personaggio che mai ha dato la prova della reale condizione economica, né degli investitori di cui, pare, ne sia portavoce. Ma tant’è !
Il Molise dal cuore verde, dal turismo in ascesa, poi si dimostra sempre più per prenditori senza scrupoli, e per cittadini provenienti da “Bran”. Non basta la “ Bahrein” in salsa molisana, che è notizia di questi giorni, di una società con capitale sociale di qualche spicciolo proveniente dal vicino Abruzzo, presupponendo, forse, di una immediata accondiscenza popolare, dopo aver avuto dei no probabili in altre regioni, come fu per il South Beach, che ha proposto un megaprogetto in Molise, tra i più grandi ed impattanti al Mondo, al fine l’installazione di centinaia di pale eoliche off shore.
Il progetto che pedissequo alleghiamo, risulta così imponente da rendere il Molise una vera e propria centrale di smistamento energetico da far invidia a ben 10 e più termovalorizzatori . Siamo alla follia senza tempo, alla grottesca forza dei nervi e delle pallottole ricoperte di oro zecchino che nel perforare le carcasse molli dei molisani, faranno rumore senza lasciare spazio a disamine concrete, puntuali, a servizio di un territorio che gode il più bel paesaggio al Mondo.
Ambientalisti dall’A spuntata si dicono entusiasti della proposta, che non solo mina l’ecosistema marino, ma favorisce uno sbarramento orizzontale di svariati chilometri che deturperà ogni tipo di condizione visiva cambiando il moto ondoso, generando una ulteriore erosione e ponendo fine al turismo balneare di una costa già ridotta in termini d’estensione. L’orizzonte sarà permeato da pale altissime che al sol pensiero consoliderebbero senza dubbio la “ Sgarbimania” nell’essere a dir poco ingozzati di parolacce estreme contro la smania fratricida verso il Dio danaro, oggi chiamato “ bene comune”.
Lo stesso Dio danaro che nel progetto vanta di posti di lavoro, di tutela del sistema marino che, forse già al sol pensiero, sta pensando di migrare in Croazia. Il progetto parla di fondazioni flottanti e turbine in acque profonde come se l’Adriatico fosse l’Oceano Indiano. – Ciò determinerebbe, si legge, la possibilità di realizzare impianti molto distanti dalla costa superando le principali criticità ambientali e paesaggistiche senza interferire con le ordinarie attività antropiche presenti sul territorio (turismo, pesca, navigazione, ecc) -.
Incredibile superficiale dimostrazione che progettare asserendo notizie non scientificamente provate, è davvero facile, oggi. La relazione commenta testualmente “- Solo investendo su impianti eolici offshore con fondazioni galleggianti si potrà aumentare considerevolmente la potenza installata di impianti di generazione di energia da fonte rinnovabile superando tutte le problematiche che finora hanno ostacolato l’installazione di aerogeneratori nel Mar Mediterraneo”- come per dire che i Molisani sono sicuramente più avanguardisti e quindi benevoli ad accettare ogni condizione di subalternità in nome della presunta energia verde.
Ridicola rappresentazione di una condizione che maschera oltre modo una verità ben diversa, che potrebbe essere garantita sol al sentire i pescatori e gli esperti in materia ambientale e render ancor più ridicola la frase riportata pedissequamente – “ ha effetti importanti in termini di ripopolamento della fauna marina, d’altra parte la presenza di tali impianti rende impossibili altre forme di utilizzo o sfruttamento dell’area creando un’area marina protetta “di fatto”. Parafrasando un generale guerrafondaio : -“Anche le bombe possono essere barriera alla libertà!”- Tralasciando l’aspetto occupazionale si rappresenta che la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile eolica della potenza nominale di 1800 MW permetterà la posa in opera di ben 120 aerogeneratori e da due stazioni elettriche di trasformazione 66/400 kV installati su fondazioni flottanti nel Mare Adriatico e di un elettrodotto di connessione a 400 KV localizzato in parte a mare in parte a terra difronte la Marina di Montenero di Bisaccia, Termoli e Campomarino, i tre siti unici insieme a Petacciato, atti alla balneazione ed al turismo balneare.
Montenero di Bisaccia, di fatto, sarà così premiata come l’accesso al turismo dall’aspetto dirompente. Cambierà nome in “Bisaccia dal paesaggio nascosto”. Altra incredibile affermazione progettuale, la si legge nella relazione anemologica e infrastrutturale. “Incredibile” direbbe Mughini. Testualmente la relazione cita :- L’area di progetto si posiziona nell’area gialla della citata mappa dei conflitti e quindi a bassa criticità come si può facilmente vedere osservando la figura 2.2 che precede con l’area impegnata dal parco eolico racchiusa nell’ovale azzurro, stimando una produzione annua pari a circa 5.400.000 MWh, corrispondenti a 3.000 ore equivalenti annue “.-
Un’altra catastrofe per un Molise già sofferente, già condizionato dalla sua modesta estensione, dalla politica senza visione diversa da quella della meno peggio, dalla difficoltà dei comuni a far quadrare i conti che diventa soccombenza verso chi spara alle allodole con cannoni a pallettoni, tanto per non fallire anche la più piccola preda. Per non parlare di chi si erge a giusta ragione, paladino del turismo, investendo milioni di euro con spot che danno contezza dell’ambiente, del territorio intatto, biodiverso e da vivere, e poi vede svanire ogni sforzo nel dover accettare l’arrivo di cataclismi senza fine, “fumandosi” ogni sforzo per l’arrivista distruzione e le macerie lasciate in eredità.
Il Molise è l’unica regione che ha totalizzato un trend in crescita dal punto di vista turistico, sta invertendo una tendenza che lo dava per spacciato, grazie anche alle campagne mediatiche poste in essere da un Assessorato finalmente istituito, è l’unica regione dove l’agricoltura, grazie alla biodiversità, è decisamente appetibile e vede sperimentare nuove tecniche compatibili e non impattanti quali l’idroponica, è l’unica regione che è cerniera tra nord e sud, est ed ovest.
Tale condizione non potrà che far riconsiderare l’intera politica economica. Il Molise va tutelato e salvaguardato, tra l’altro già produce più energia da fonti alternative di quella necessaria alla sua autonomia, non godendo di nessuna agevolazione, anzi! La politica, ne siamo certi, farà la sua parte, ma adesso necessita una parte più concreta ed immediata, quella del Molisano. Lasciamo di seguito il progetto ed al lettore la sua voglia di mostrarsi orgoglioso della sua Regione……. Leggere per credere! Buona lettura e non vi incazzate troppo, c’è ancora del tempo, una settimana poco meno, per produrre osservazioni allo scempio. Già in atto la costituzione di Comitati Civici a tutela del Paesaggio, della pesca, della libera scelta. A capo la Casa dei Diritti con sede in Termoli ,a cui ci si potrà rivolgere per saperne di più e per contrastare il perdurare di condizioni non più accettabili. Benedetto Croce, lasciamolo riposare in pace nel pieno e consapevole ricordo della sua Legge a tutela del Paesaggio.
TAV A0bis - Relazione tecnica illustrativa-signedMaurizio Varriano