Paesi che vai, lo storico programma di Rai Uno, domenica 5 marzo a partire dalle ore 09,40 andrà in onda soffermandosi sulla storia di un Molise che dal Sannio a Roma, dal Medioevo al rinascimento, sino ai tempi più recenti, offre un ventaglio di racconti senza pari.
La puntata si soffermerà su eventi che hanno caratterizzato la storia di una Regione che, a causa di poca attenzione da parte di istituzioni e spesso anche dai cittadini stessi, viene lasciata al mero proselitismo di pochi che ancora credono ad una cultura dal basso, non a pagamento, per tutti e soprattutto, libera.
L’apertura della puntata dalla bellissima piazza del Comune di Campobasso per poi raccontare la storia dei Crociati e Trinitari, delle dinastie che hanno reso grande Campobasso, Civitacampomarano, Riccia.
Uno spaccato su Re Bove dalla splendida Santa Maria della Strada di Matrice, per tornare indietro nel tempo e soffermarsi nella città dell’Antica Sepino, oggi Parco Archeologico. Poi uno spaccato sulla montagna molisana in quel di Frosolone e Roccamandolfi alla ricerca di sentieri e cavalli allo stato brado.
Non mancherà la vera ricchezza del Molise, l’acqua con fiumi, cascate e ruscelli. L’acqua, un bene incommensurabile che spesso e volentieri torna alla ribalta per scelte non sempre generose verso i molisani e fortemente generose per chi cerca di ottenerne, la Puglia e la Campania in primis, in grande quantità. Un Molise che riscatta il suo anonimato grazie a programmi cult, come Paesi che Vai.
Scelte dettate da un gran lavoro di associazioni, quali Borghi d’Eccellenza, l’Associazione delle Rievocazioni storiche de i Crociati e Trinitari, Proloco, in primis Riccia e Matrice, amministrazioni comunali, sempre attente a utilizzare ogni concreta occasione per promuovere e dar contezza ad una regione dalla biodiversità unica, dalla storia millenaria, da umane genti servitrici di cultura per passione e amore per la propria identità che non può svendersi per poche decine di euro come potrebbe accadere con lo sbigliettamento del Parco archeologico di Sepino.
Identità e antropologia, cultura e bellezza, sono patrimonio di tutti, libero e per tutti, ricchi o poveri. La lotta di classe non si può aggiungere al già drammatico problema molisano dove il ricco può tutto e chi non ha detta fortuna, riesce a malapena a governare un tozzo di pane.
Domenica mattina il Molise sarà rappresentato e raccontato magistralmente da Livio Leonardi che partendo proprio da Piazza Vittorio Emanuele II, condurrà il suo pubblico sulle tracce della leggendaria storia della provincia di Campobasso, si ringrazia il presidente dell’ente, Francesco Roberti, attraverso un affascinante viaggio tra “sacro” e “profano”.
Nel ringraziare il Direttore del Parco Archeologico di Sepino, dott. Enrico Rinaldi, il Polo Museale, la Direzione Regionale dei Musei, i sindaci di Campobasso, Matrice, Civitacampomarano, Riccia, Sepino, per la disponibilità, collaborazione e l’attenzione prestata, i figuranti tutti, compreso le pecore che hanno concretamente ricondotto al passato quando per il loro passaggio transumante in Altilia necessitava il pagamento di dazio, ricordiamo a tutti noi, che la storia è l’unica fonte per poter guardare avanti e con essa ritrovar prima o poi, la smarrita felicità.
Presto, sempre su Rai Uno Linea Verde ci parlerà di un altro Molise, quello più connesso al patrimonio rurale ed artigianale, torneranno le telecamere di Geo e non mancherà all’appello la rete Mediaset con i suoi documentari a firma Giacobbo. L’attenzione per una regione dal sapore dell’Antico, ma piena di moderno fermento culturale, premia i Molisani e ci rende tutti orgogliosi di poterne essere parte attiva.
Maurizio Varriano