Alla Festa del Cuoco che si è tenuta a Bari dal 24 al 26 ottobre 2023, coreografia la Bari vecchia, uno spettacolo inconsueto ma incredibilmente di impatto visivo ed emotivo, ha suggellato la grandezza di un mondo, quello della cucina italiana, che ha messo in campo oltre 600 cuochi affiliati alla Federazione Italiana Cuochi, coordinati dall’organizzazione a cura dell’ Unione regionale Cuochi di Puglia presieduta da Salvatore Turturo, che hanno dato vita ad una sfilata nella Città più europea del Sud. Cuochi da tutta Italia ed alcune delegazioni estere, sono arrivati a Bari per partecipare ad una tre giorni di festa che ogni anno, in luoghi e regioni diverse, infonde la cultura del cibo italiano, candidato al riconoscimento di Bene immateriale dell’Umanità. Il coinvolgimento di istituti alberghieri, ha resa ancor più importante e pregnante la manifestazione che oltre la parte prettamente scenografica ha avuto momenti di crescita, di confronto, di emotività, di grande cucina.
Suggestiva e altamente partecipata la messa del cuoco che ha visto i cuochi radunarsi presso la bellissima basilica di san Nicola dopo aver attraversato la muraglia partendo da piazza Ferrarese. Partner della manifestazione la Regione Puglia, la Camera di Commercio, Confcommercio, Coldiretti, Cna agroalimentare, FIPE. La parata è stato il primo atto – dopo i saluti istituzionali nella Camera di commercio – della manifestazione che terminata il 26 ottobre ha visto incontri di formazione e di visite guidate a Trani, Andra con il suo Castel del Monte, Locorotondo e Martina Franca. La regina della tavola è stata senza ombra di dubbio l’orecchietta. Il Molise con la sua delegazione nutritissima, la più nutrita tra le regioni, ha decisamente dettato l’agenda della conoscenza e dell’esportazione del proprio territorio.
Capeggiata dal presidente dell’Unione Cuochi Regione Molise, Massimo Talia, coadiuvato dai responsabili provinciali, Giovanni Colarusso per la provincia di Isernia e Matteo Miucci per quella di Campobasso, l’Unione Regionale ha visto schierare cuochi di comprovata esperienza e cuochi giovani dalle belle aspettative quali Assunta D’Ermes, Domenico Starinieri, Vittorio Sallustio, Adriano Cozzolino, Guido Casciano, Giuseppina e Ernesta Vassolo, Paolo e Vittorio Ciafardini, Roberto Castagna, Felisia Mastromonaco, Melisia Felice, Marco D’Uva, Simone Petti, Andrea Soledad, Paola Lentini, Valentin Nestor, Simone Albanese, Raffaele Garofalo, Agostino Petriella, Brigida Palladino, Chiara Di Pietro, Fabrizio Savini, Antonietta Cornacchione, Mariana Antonecchia.
Una squadra che ha brillato e confermato che la cucina molisana è ormai al centro delle più gratificanti attenzioni. E’ vero che il Molise manca un chef dalla stella Michelin ma tale mancanza, presto colmata, è frutto di una politica passata che ha condizionato, anche in virtù di territori dimensionati, notevolmente la crescita culturale da non confondersi con quella qualitativa e di ricerca. Il Molise è la regione della biodiversità e i nostri cuochi ne sanno trarre il meglio. La dimostrazione è il trend positivo che vede la buona ristorazione aumentare del 15% le presenze nei luoghi preposti alla degustazione di medio/alta caratura e del 18% dei luoghi deputati alla ristorazione più consoni alle trattorie.
Il buon lavoro della Federazione Italiana Cuochi e di specie quella regionale, anche in virtù alla formazione ed alle intraprese collaborazioni con le altre regioni, in primis proprio la Puglia, sta mietendo buoni frutti. L’anno 2024 vedrà la biodiversità ed il cibo italiano sempre più all’attenzione mondiale e il Molise, avendo tutti i presupposti per far sempre meglio, non sarà di certo la cenerentola del Gusto.
“Lavoriamo per portare in Molise la festa del Cuoco del 2025 o 2026, nella speranza di vedere in concomitanza Agnone capitale della cultura 2026. Siamo già pronti” questo l’auspicio di Massimo Talia. “Noi ci uniamo al presidente e ci facciamo portatori verso istituzioni e partner privati. Non a caso abbiamo, insieme alla Regione Molise, sottoscritto un vero e proprio patto di collaborazione”, risponde l’on.le Remo Di Giandomenico, commissario dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise. Nella certezza che ciò avvenga, sia per la sensibilità che per la programmazione della politica regionale non ci resta che gettare in aria la Toque blanche e urlare : Viva i cuochi!
Maurizio Varriano