Scrivere per la scomparsa di un amico fa male davvero. Ed ecco che l’improvvisa dipartita di Armando Bartolomeo ha colpito non poco tutta la comunità agnonese, perché Armando era amico e conosciuto e benvoluto da tutti.
Sin dai tempi liceali in prima fila contro il sistema imperante. Lui che aveva visto il papà, l’avv.Luigi (Gino), essere sindaco di Agnone e con il quale non condivideva le ideologie della “Balena Bianca” della Democrazia Cristiana. Sempre in prima linea a difesa degli ideali giovanili e spirito indomito teso alla crescita della sua Agnone che amava svisceratamente.
Poi la perdita prima del papà e poi della mamma e la sua vocazione politica di socialista moderato che l’ha portato ad essere consigliere e assessore della Provincia di Isernia con la presidenza dell’allora del compianto Mimmo Pellegrino.
Ancora una sofferenza per l’immatura perdita dell’amata moglie Patrizia, condivisa con le figlie Sara e Mariangela. Quindi il suo lavoro in banca fuori Agnone, ma sempre con la mente sugli avvenimenti della sua terra natia.
Ad Armando piaceva la compagnia, lo sport (tifosissimo della Fiorentina), scrivere, osservare e tramutare in cultura tutto quello che amava.
Poi la decisione di trasferirsi in Portogallo. Ma la terra lusitana era solo un porto dove sedimentare i propri pensieri legati ad Agnone dove faceva ritorno spessissimo. Nessuno avrebbe mai pensato che proprio quella terra che affaccia sull’oceano sarebbe stata scrigno dell’ultimo anelito di vita.
Aveva 66 anni Armando Bartolomeo, troppo pochi per morire. Ora il suo amato paese l’attende per l’estremo saluto.