Maricetta Chimisso, così mi piace chiamarla, è stata nominata a capo dell’Ufficio Scolastico Regionale del Molise. L’eredità lasciata dalla prof. Anna Paola Sabatini, sicuramente è pesante, piena di successi e di arrivi in solitaria, per giunta in salita. Maria, splendida dirigente del pluripremiato Istituto Alberghiero, o meglio, Istituto Professionale di Stato per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Federico di Svevia”, ha battuto tutti e, non come si possa pensare, sul filo di lana.
Una carriera costruita con passione, attenzione al mondo della scuola e ai suoi ragazzi; convincimento potenziale dell’apparato studentesco, progettualità, innovazione, ma soprattutto con grande umanità e disponibilità. Mai egocentrica e/o autoreferenziale, ha sempre posto all’apice delle sue convinte azioni: modernità e sguardo alle origini. -Organizzazione, collaboratori e maestranze- le parole chiave per sfatare lo stereotipo della scuola secondaria, quella dei ragazzi fannulloni. Anno dopo anno l’Istituto da lei diretto è diventato un vero e proprio laboratorio del futuro. I ragazzi, da ogni parte d’Italia, hanno raggiunto Termoli per essere protagonisti di una sorta di riscatto culturale che ha determinato e condizionato la scelta professionale, più complicata al Mondo per difficoltà, interpretazione, emancipazione, progressione alla ricerca, quella del cuoco e dell’operatore nel mondo dell’ospitalità e del turismo. Non più “porto di mare” ma navicella serica e tranquilla per traversate dall’orizzonte sconfinato.
Magiche relazioni che hanno generato indubbie capacità nascoste, manifestazioni identitarie e integrazioni, anche nella diversità tipologica, caratteriale, sociale, religiosa e fisica. Ricordare le miriadi di azioni svolte, le bellissime manifestazioni, le uscite mai senza costrutto, sarebbe cosa facile ma da riempire pagine e pagine sino allo sfinimento. Una su tutte e non me ne voglia nessuno. Era il 2014, precisamente il 24 maggio. Montefalcone nel Sannio, grazie a sponsor importanti tra cui Roma Capitale, ebbe a ospitare una tre giorni dove il parapendio, classico e a motore, si prestò a far librare in cielo centinaia di ragazzi dal pregio senza pari, quale la loro disabilità. Organizzazione perfetta, quella messa in campo dal Comune di Montefalcone dell’allora Sindaco Gigino D’Angelo, dai Borghi d’Eccellenza, dall’Associazione Picchi, dal Fondo Italiana Abbattimento Barriere Architettoniche. Era l’alba e già centinaia di ragazzi accompagnati da genitori, professori e semplici accompagnatori, assalirono la vetta di Monterocchetta.
Decisamente presi in contropiede, non aspettandosi una così enorme partecipazione, gli organizzatori si armarono di concentrazione e riuscirono a predisporre ben 186 lanci. Maria Chimisso, preside dell’Istituto, con i suoi giovani studenti ebbe a sovvertire le aspettative di un volo per tutti e nell’esemplificare le difficoltà predispose i giovani a rendersi utili, tanto utili da destinare anche suo marito all’essere cavia per sperimentare un volo a prova di paraplegici, legando lui le gambe e trasferire all’esterno del campo volo, le sensazioni provate.
Magia che rese tutto più facile, tutto più umano, tutto più ridente e favorevolmente accattivante. Umanità sin da subito del suo mandato, che nel tempo ha configurata la risposta degli alunni, docenti, collaboratori. Che dire, poi, delle gare di pasticceria, di cucina, di operatori di sala? “Risposta non c’è o forse chi lo sa mai caduta nel vento sarà!” cantava Bob Dylan. Risposta non c’è poiché non esiste ancora una risposta che soddisferebbe la domanda. Troppa e razionalmente ottimizzata, tutto e magicamente fantastico, verrebbe da definire la sua opera scolastica sul campo minato dell’insegnamento, dell’integrazione, della politica.
Quest’ultima poi ha segnato molti sorrisi ma anche molti malumori. Esponente di spicco del PD cittadino e regionale, si dice abbia lasciato per ottenere quello che non avrebbe ottenuto restando nel partito che ha amato e che non è riuscito a difendere da attacchi giusti, tra l’altro. Attacchi relativi alla dormienza, alla difficile posizione dettata da scelte incomprensibili che non hanno di certo scalfito la verve di Maria, ma condizionato le scelte. Scelte non sicuramente dettate dall’attuale nomina ma da coerente segno di disagio che ha colpito al cuore, che hanno portato a negare posizioni culturali ormai alla deriva, che hanno condizionato relazioni, compromessi utili alla rinascita, elezioni, purtroppo, malamente interpretate.
La sua nomina, sarà stata sicuramente condizionata dal suo operato ma se l’operato è sinonimo di condizionamento capace di generare tale frutto, ben venga e che sia il vero valor aggiunto per il proseguo di un percorso irto, tortuoso, in salita, ma pieno di nuova linfa e, sicuramente, efficacemente salutare. La scuola necessita un cambiamento, una vera scossa generatrice di vita, Maria non saprà far meglio di nessuno, poiché fa meglio da sé e per gli altri. Non occorre porsi al cospetto di paragoni o di condizioni, unico cospetto è curriculum e splendida umanità. Che sia l’inizio di una corsa verso traguardi dai nastri tricolori; che sia nuova scuola senza troni ove il re assiso sta seduto solo per sentir i lagni d’altri, inaridir erbe e far morir! L’antidoto c’è: la Squola, torni ad essere La Scuola!
Maurizio Varriano