Dopo circa tre mesi dall’annunciato abbattimento delle liste di attesa da parte del direttore Generale dell’Asrem Giovanni Di Santo, a Isernia, non si registrano riscontri positivi da parte dell’utenza. “Casus belli” la disdetta di due ecodoppler prenotati da un malato cronico, a luglio scorso, presso il Reparto di Cardologia dell’ospedale Veneziale e fissati al 31 gennaio 2024.
Stamane l’amara sorpresa del paziente, che ha ricevuto due telefonate dal Reparto: prima da un’infermiera poi dal primario Carlo Olivieri. I sanitari gli hanno comunicato l’impossibilità di eseguire gli ecodoppler dei tronchi sovraortici e agli arti inferiori, invitandolo a rivolgersi altrove perchè le apparecchiature sono fuori uso da circa due mesi.
Ma ciò che appare emblematico è che la comunicazione gli viene data a tre settimane dagli accertamenti. Allo sfortunato paziente, tra l’altro, è stato chiesto di disdire l’appuntamento attraverso il CUP. Invito rigettato fermamente dall’utente che ha annunciato di sottoporre il caso nelle sedi deputate.
Se la mission del team del dg Di Santo è quella di intervenire in maniera prioritaria sulle prestazioni oggetto di monitoraggio nazionale, il caso denunciato dal malato cronico non appare in linea con quanto dichiarato.
L’uomo dunque dopo oltre cinque mesi di attesa si vede calpestare il suo diritto alla salute. E costretto a prenotare di nuovo gli esami, ma altrove, perdendo altri mesi preziosi. Il paziente sperava che la prestazione sanitaria potesse almeno essere spostata in un’altra sede – anche privata – mantenendo la priorità acquisita nella lunga lista d’attesa. E invece no. “Si tratta di un esame di routine” ha detto al malato il dottor Olivieri, senza conoscere nei dettagli l’entita della sua patologia.