Il venticinque febbraio 2023 si scrisse una pagina importantissima, non solo per la Città di Isernia, ma per tutto il Molise e l’Italia intera. Da un’idea dell’Associazione “Artemide”, volontari della cultura e delle tradizioni popolari, dopo una gestazione lunga oltre 365 giorni, nacque “Il Carnevale delle maschere zoomorfe”. Anche il 2024 Isernia è tornata a vestirsi da capitale europea del carnevale delle tradizioni, del folklore, della cultura identitaria. Dal 23 al 25 febbraio, clou il 24, quando figuranti in maschera, provenienti da Sardegna – Ottana e Escalaplano, Sicilia – Saponara, Abruzzo – Castiglion Messer Marino, Macedonia e Slovenia per l’estero, hanno sfilato in compagnia delle maschere molisane de Il Diavolo di Tufara, il Brutto, L’Orso di Jelsi, L’Uomo Cervo “ Gl’ Cierv”.
L’assalto alla città di Isernia di oltre 300 figuranti che con i loro riti, rumori di campanacci, urla, vestizioni, colori, hanno conclamato, la seconda edizione del Carnevale più unico in Europa, come una delle manifestazioni più seguite in Molise. Evento unico per concentrazione, storia, tradizione, identità culturale e popolare ha riempito di un dolce frastuono che ha mirabilmente attirato gente in strada sino all’inverosimile. Sorrisi, canti, balli, partecipazione e il pullulare di gente ha reso l’omaggio meritato per la “Festante Parata” che si è snodata lungo le vie principali della città. La gioia è tornata ben visibile sui volti di ogni singolo partecipante, spettatore o attore. Essa ha reso i rumori suoni, la festa, una ricca lezione culturale.
Le tradizioni da sempre vincono sulla dormienza di un mondo che si erge a paladino di libertà, ma poi fa di tutto per cancellare la voglia di aggregazione con azioni volte alla solitudine del pensiero e alla non condivisione di passioni partecipi della vita di un Mondo sempre meno attento e sempre più proteso alle guerre, e non solo di certo coinvolte da bombe, morti e strazi.
L’arte della tradizione, quella che ricorda con i riti ancestrali la natura dell’essere umano, la vita di un mondo animale che rappresenta trapassi, condizioni, trasformazioni, riattiva la voglia di sognare ad occhi aperti e tornare a tempi preziosi e fasti di un territorio mai domo alla partenza e sempre pronto alla restanza. Isernia ed il Molise, hanno necessità di sperare, di tornare consapevolmente a rispolverare per trarne vita il concetto aggregativo, partecipativo, culturale. Se così non fosse, anche le maschere zoomorfe resteranno un ricordo e, di quella felicità ricercata, rimarrà, tra le urla, i campanacci, i fuochi spenti, solo un ricordo. Crediamoci e siamo certi che la colomba prima o poi, nel venirci incontro svolazzando felice, lascerà certamente il segno.
Il sapore dell’identità è la cultura, prima o poi, faranno la loro parte e, con loro, la felicità sarà per sempre. Lo scrivemmo l’anno passato e torniamo a scriverlo anche per l’edizione 2024. “La verità è che nell’ordine c’è la noia frustrante dell’imposizione, mentre nel disordine c’è la fantasia esaltante della partecipazione”.
Tutto il resto nel videoservizio di Fabrizio Fusco
Maurizio Varriano