“Estate a Roccaraso”, slogan banale e ampiamente usato nel passato, oggi credo sia uno slogan riduttivo e inutile. Perché con il problema di rafforzare le presenze turistiche, anche per sopperire alla loro diminuzione, speriamo non drastica dovuta alla carenza sempre più frequente di neve, non può limitarsi a propagandare solo i tre mesi estivi, deve abbracciare quanto più possibile anche una parte della primavera e dell’estate.
E perciò io lo “aggiusterei” così o con un senso similare in “Roccaraso è verde“.
Ciò significa che la trasformazione, se volete l’adeguamento obbligatorio dell’attività turistica, che originariamente era già verde per poi essere presto surclassata da quella bianca, oggi deve tornare all’origine, con la prevalenza di tutto ciò che può ruotare nella fruizione della natura. E qui, so già che la maggior parte di voi storceranno il muso, direi la totalità, se affermo e con precisa convinzione che è arrivato imprescindibilmente il momento che il territorio di Roccaraso entri a far parte del Parco Nazionale della Maiella, del quale fa parte già la frazione di Pietransieri.
Perché storcere il muso se poi con la carenza di neve il problema dell’attività turistica è diventato direi mortale? Non c’è altra strada, se non la morte economica del paese. I temuti vincoli, perché questo è il timore e il ripudio avanzati devono essere immediatamente cancellati e sostituiti da una solo ed unico termine: opportunità.
È intorno alla opportunità che un Parco Nazionale offre, che ogni azione di programmazione e organizzazione deve essere immaginata e condotta.
Se poi questa dovesse essere una insormontabile preoccupazione è sufficiente girarsi intorno e guardare al Parco Nazionale dello Stelvio, dove l’attività di protezione della natura assicura comunque lo svolgimento non solo dell’attività turistica consona a quell’ambiente, ma anche quella sciistica, con le dovute regole. È poi regolamentata in senso positivo ogni attività di sviluppo edilizio che deve valorizzare e rendere adeguata la vita dei residenti e il soggiorno degli ospiti.
Perciò se io dovessi sedere al tavolo della prossima riunione degli operatori economici di Roccaraso, convocata per fine mese, al fine di programmare una buona stagione estiva, non mi fermerei a discutere su questo, perché probabilmente servirebbe a poco o quasi niente. Roccaraso per poter essere ancora una località importante turisticamente della montagna italiana e consentire quindi la vita dignitosa dei suoi abitanti deve reinventarsi. E l’azione per essere efficace, per essere effettivamente verde non può che passare attraverso il suo ingresso in un Parco Nazionale, quello della Maiella, appunto.
P.S. i primi due alberghi sorti a Roccaraso con l’avvento del treno, il primo nel 1900 e il secondo un paio di anni dopo, furono chiamati: Hotel Montemaiella e Palace Hotel Maiella.
Questa la dice lunga sulla nostra origine turistica e sul suo futuro obbligatorio.
Ugo Del Castello