La Procura di Torino vuole vederci chiaro sul tragico incidente costato la vita il 18 marzo scorso, ad Orbassano, a Rocco Catolino, 79 anni di Agnone, residente a Rivalta (TO), conosciutissimo per la sua grande passione per lo sport e per la corsa in particolare, grazie alla quale nel 2006, in occasione delle Olimpiadi invernali torinesi, era stato anche scelto tra i tedofori portando per un tratto di strada la torcia olimpica.
“Il Pubblico Ministero dott. Mario Bendoni – comunicano dallo Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono affidati i familiari di Catolino per essere assistiti del relativo procedimento penale, che vede indagato per il reato di omicidio stradale il conducente del furgone Iveco che ha investito Catolino- ha infatti disposto un doppio accertamento tecnico non ripetibile: l’autopsia per accertare la causa del decesso, e confermare che sia stato dovuto unicamente ai gravissimi politraumi riportati dal ciclista nell’impatto con l’autocarro prima e nella rovinosa caduta a terra poi, e soprattutto una consulenza cinematica per stabilire l’esatta dinamica, le cause e tutte le responsabilità del sinistro, avvenuto verso mezzogiorno in via Gerbido all’intersezione con via Eugenio Montale e rilevato dalla polizia locale orbassanese.”.
I due incarichi saranno conferiti nella giornata di oggi 27 marzo.
“Alle operazioni peritali parteciperanno quali consulenti tecnici per la parte offesa anche un medico legale e l’ingegnere forense Fabrizio Mario Vinardi che saranno messi entrambi a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A. attraverso l’Area Manager per il Piemonte rappresentata dal dott. Giancarlo Bertolone”.
Catolino dal 1969 emigrato in Piemonte, operaio Fiat in pensione, era conosciuto e stimato soprattutto per essere un grande sportivo: aveva disputato centinaia di corse podistiche, la sua specialità preferita, e nonostante l’età partecipava ancora alle gare, ma era anche un amante della bicicletta che utilizzava abitualmente o per andare a fare la spesa e commissioni varie o semplicemente per svolgere attività fisica all’aperto e mantenersi in forma. Così aveva fatto anche lo scorso 18 marzo, giorno del sinistro.
“La vittima ha lasciato la moglie Nicolina e il figlio Andrea che, attraverso gli esperti di Studio3A a cui si sono rivolti e all’inchiesta della Procura, aspettano verità su quello che è l’ennesimo dramma della strada” .
Terribile coincidenza del destino, Catolino anni fa aveva perso un figlio, Mario, deceduto anch’egli in seguito ad un sinistro stradale. Una volta ultimato l’esame autoptico l’autorità giudiziaria rilascerà il nulla osta alla sepoltura e i congiunti del settantanovenne agnonese potranno fissare la data dei funerali che verranno celebrati nella chiesa di Gesù Salvatore di Pasta di Rivalta, frazione in cui abitava.