Ci aveva visto giusto il sindaco Mario Liberatore ragionando sul successo ottenuto con la tripletta: Finale Nazionale dei Giochi della Gioventù 1985, costruzione del Palaghiaccio (il primo sugli Appennini) e l’ospitalità della Nazionale di calcio per MEXICO86, corroborate, la prima e la terza iniziativa da una spontanea e fattiva collaborazione dei cittadini di Roccaraso e Pietransieri, che si misero in moto continuo come formichine per sostenere l’organizzazione degli eventi con un assiduo lavoro di volontariato.
Perciò, vista la ritrovata capacità dei roccolani di fare squadra egli promosse la costituzione della Cooperativa Roccaraso per la gestione degli impianti sportivi e della organizzazione di manifestazioni turistiche e sportive.
Sotto l’entusiasmo scaturito dal gradimento generale dell’attività legata al Palaghiaccio, si verificò, nell’ambito della Cooperativa Roccaraso, un movimento ancora più convincente e adeguato al punto che alcuni albergatori, tra i tanti tutti soci della novella istituzione, si impegnarono così assiduamente da riuscire a produrre, con il funzionamento “durante tutto l’arco dell’anno” dell’importante impianto sportivo, utili considerevoli che furono costantemente utilizzati per essere reimpiegati in nuovi impianti sportivi (Acquafantasy), per il miglioramento dei precedenti e per organizzazioni varie al servizio dei turisti, che furono accolte dagli ospiti di Roccaraso con gratificante interesse.
Così Roccaraso, ricca di iniziative invernali ed estive, per diversi anni continuò a trovarsi tra le prime sette località turistiche della montagna italiana.
Fu sempre sotto l’attività amministrativa del sindaco Liberatore che la Cooperativa Roccaraso fu trasformata nel più solido assetto societario della A.C.D. Roccaraso-Pietransieri 1994.
Si compattarono i soci in quote diverse che comprendevano il Comune di Roccaraso con il 51% della partecipazione e del 49% distribuita tra gli imprenditori turistici.
Dopo qualche anno c’è stata la svolta determinante in controtendenza e risolutiva della partecipazione al 100% del Comune di Roccaraso. Le amministrazioni comunali successive sono state ben contente di agire in solitario; gli operatori economici inizialmente si sono sentiti incoscientemente liberati da un impegno che dovevano condurre innanzi tutto per il bene di questa località turistica e poi per quello delle proprie attività.
Una imperdonabile posizione di retroguardia che ha portato a subire ogni decisione nell’ambito delle attività svolte.
E come accade spesso in situazioni di questo tipo, nel corso di breve tempo, questi ultimi hanno incominciato a lamentarsi fortemente di quasi tutte quelle iniziative che apparivano poco convincenti per mantenere alto il livello di gradimento della nostra attività di ospitalità.
Nel frattempo a seguito di alcune modifiche statutarie la società aveva nuovamente cambiato denominazione in Roccaraso Turismo. Si è così creato uno scollamento di quella formazione civile iniziale e ideale che con il contributo di tutti, compresi i singoli cittadini, aveva portato Roccaraso ad essere ammirata per la sua intraprendenza e per la sua capacità di dare anche lustro all’Abruzzo con iniziative impiantistiche e organizzative di qualità.
Così facendo l’operazione accentratrice condotta dall’ente pubblico ha fatto perdere alla società il suo elemento fondamentale, che deve essere “l’interesse” delle varie categorie economiche a operarvi all’interno, anche mediante un’azione di controllo, in maniera che si soddisfi al massimo il gradimento del turista degli interventi di ospitalità intrapresi e di conseguenza il successo economico delle aziende.
Ormai la neve non basta, anzi adesso manca del tutto, le avvisaglie climatiche non promettono niente di buono. E quindi cosa si può fare se oggi si sono consolidati proprio nelle attività extra neve i sostanziali elementi di riorganizzazione delle attività turistiche e di gestione ottimale degli impianti sportivi, oltre che alla realizzazione di nuove strutture strettamente attinenti a soddisfare una eccellente offerta turistica?
Per la vicenda più complessiva espressa in precedenza, a mio giudizio una sola cosa da un punto di vista organizzativo della comunità roccolana: la società Roccaraso Turismo deve tornare ad una partecipazione diffusa tra gli operatori economici e il Comune di Roccaraso deve riscendere al solo 51%, in quanto proprietario degli impianti. E perciò gli operatori turistici devono tornare ad assumersi le loro responsabilità e proporre concretamente e fattivamente le loro idee. Si sciolgano le funi.
Così facendo si portano all’interno della gestione della società tutte quelle esigenze rilevate sul campo dagli albergatori, dagli impiantisti e dai commercianti, di gradimento e anche di lamentela dei turisti; dei suggerimenti e delle aspettative che opportunamente esaminate vengano poi realizzate per far tornare a scegliere Roccaraso per una vacanza interessante e soddisfacente.
Insomma, meno mano pubblica e più attività societaria legata all’intervento indispensabile degli operatori turistici.
Ugo Del Castello