Qui l’articolo di cronaca pubblicato lo scorso anno
“Papà oggi è un anno che non ci sei più e noi vogliamo ricordarti cosi!
Ti scriviamo perché parlarti non è più possibile. Questo è il modo per non dimenticarti, sono solo parole. È successo tutto così in fretta e troppo veloce per capirlo. In un secondo la nostra vita è cambiata e mai avremmo pensato questo…..no mai!!!
Ma dobbiamo andare avanti anche se tu sei volato via!
Abbiamo vissuto pochi momenti insieme, ma ora non ce ne sarà più nemmeno uno! Quando nella vita una persona importante se ne va rimane per sempre nei cuori. E tu papà sarai sempre con noi, dentro i nostri ricordi più belli. Non c’è giorno in cui non pensiamo a tutto ciò che ci siamo detti negli ultimi anni.
Non avremmo mai pensato che quel 6 aprile 2023 sarebbe stato l’ultimo giorno che ti avremmo visto. Abbiamo mille domande in testa e nessuna risposta e mai ne avremo finché un giorno anche noi smetteremo di respirare.
Ci siamo ritrovati da soli ad affrontare questo dolore. Io (scrive Marilena) vado a letto la sera senza mai guardare la TV, mi addormento guardandola proprio per non pensare, per non continuare a versare lacrime. Ma so che è tutto inutile. Non esistono parole di conforto, non esiste sostegno per un dolore così forte. Ma se è vero che chi muore ci guarda da lassù, allora spero che tu ci assista e che sia orgoglioso di noi….Ti chiedo scusa per tutte le volte che ti ho fatto andare su tutte le furie. Non c’è più perdono di ciò, ora che non ci sei più perché, solo tu potevi darmelo. Intanto mi manchi. Ci manchi a tutti!
Quando è arrivata la telefonata io già sapevo che te ne eri andato, il piccolo Nicola lo aveva percepito…..non riuscivo ad accettare che ci avessi lasciato, cercavo di captare le parole di mia sorella, quando al telefono mi diceva che ci avevi lasciato.
Papà i tuoi nipoti che tu amavi così tanto, ogni tanto chiedono di te! E noi gli diciamo che ora sei un angelo. Non ti preoccupare gli racconteremo di te della persona che sei stato e soprattutto il nonno che eri. Grazie per essere stato il nostro nonno.
Quando è una persona buona ad andare via il dolore è maggiore. Qualcuno ha detto che il tempo lo allieva, beh, quel qualcuno aveva torto.
Ogni mattina (scrive Marilena) mi sveglio pensando che sia stato tutto un incubo, che non ti abbiamo perso. La tua morte non l’ho accettata, non so se e quando ci riuscirò! Tutto quello che io davo per scontato in realtà era importante. Nulla è banale perché da un giorno all’altro si può perdere tutto. E noi abbiamo perso te!
A tutti hai donato amore, amicizia e rispetto. Per questa bontà, che hai seminato in questa vita, continua anche dal cielo ad essere figlio, marito, padre e soprattutto un nonno premuroso di attenzioni, ma anche un buon fratello per tutti noi.
La dedizione, la disponibilità e l’impegno che hai avuto per il lavoro svolto al servizio dello Stato, hanno lasciato l’esempio della tua generosità; il bene che hai fatto in questo mondo sia per noi il senso del dolore e il motivo del nostro perenne ricordo.
Eri una persona umile, sempre disponibile, responsabile e attento alla famiglia. Rimane il rimpianto di non averti potuto essere di aiuto.
Riposa in pace Papà!”.
I figli Amicantonio, Marilena, Francesca