Una manifestazione soft quella della Festa del Lavoro svoltasi stamane 1 maggio presso il Monumento ai Caduti sul Lavoro nell’area artigianale di Agnone.
Col sindaco Daniele Saia anche il minisindaco Klaudia Labbate e le Forze dell’Ordine oltre ai Vigili del Fuoco e rappresentanti delle Scuole e amministratori vari.
“Una giornata dedicata a un elemento fondante del nostro Paese –ha detto Saia nel suo intervento-. All’articolo 1 della nostra Costituzione troviamo la parola “lavoro”. E la troviamo in una posizione privilegiata.“L’Italia è un Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Queste parole devono invitarci a riflettere. Cosa significa fondare una Repubblica sul lavoro? Significa che ogni cittadino ha diritto a contribuire allo sviluppo socio-economico dello Stato, significa che ogni cittadino deve essere investito dalla dignità della propria professione. Ma fondare una Repubblica sul lavoro è un’espressione che può essere definita anche attraverso negazioni.
Una Repubblica non è fondata sul lavoro se lavorare significa sfruttamento. Se lavorare significa non avere tutele, se lavorare significa fuggire dalla propria terra di origine impoverita da scelte e da politiche sbagliate. Una Repubblica non è fondata sul lavoro se questo lavoro non genera un compenso tale da garantire libertà e indipendenza.
Durante lo scorso anno, secondo i dati INAIL, ci sono state in media tre morti sul lavoro al giorno. A cui va aggiunto un numero spaventoso di infortuni sempre sui luoghi lavorativi. Tante le segnalazioni di discriminazioni dovute al genere e all’etnia. E poi la questione retribuzioni. Ancora oggi si fa fatica a parlare di salario minimo, mentre migliaia di lavoratori non riescono ad arrivare a fine mese per paghe orarie da fame. Un problema ancora più accentuato nelle regioni del Mezzogiorno come la nostra.
Come può allora l’art. 1 della Costituzione non infrangersi contro i muri delle disparità? Onorare il lavoro significa creare prospettive, governare con visione il Paese per generare nuove opportunità. Soprattutto per i giovani, sempre più sfiduciati e spaventati dal futuro.
Per costruire un futuro migliore dobbiamo remare uniti come comunità affinché solidarietà e giustizia sociale siano i pilastri su cui fondare un nuovo mondo lavorativo. Le istituzioni devono continuare a vigilare affinché le leggi sul lavoro siano rispettate e applicate in modo rigoroso. E l’impegno deve essere massimo per garantire che i lavoratori abbiano accesso a condizioni di lavoro sicure e che siano remunerati in modo equo.
Nel costruire nuove speranze –ha concluso il sindaco di Agnone- non dobbiamo mai dimenticare, nemmeno per un minuto, chi purtroppo è stato strappato alla vita mentre era impegnato nell’onorare la dignità del lavoro. A loro va il nostro ricordo, affinché questi episodi non si ripetano”.