Soffitti lignei in palazzo San Francesco di Agnone quelli posti al secondo piano dell’ex convento che oggi ospita la biblioteca Baldassarre Labanca. Vere opere d’arti che hanno bisogno di ristrutturazione, soprattutto quello posto nell’ultima stanza del lungo corridoio unico che non ha visto interventi di ristrutturazione.
Ed ecco che grazie al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ha un pezzo di cuore ad Agnone dove ha trascorso parte dell’infanzia, arrivano 38 mila euro per la conservazione del tempo di un soffitto del settecento.
“38 mila euro per il ripristino del quarto soffitto dipinto di palazzo San Francesco –comunica il sindaco Daniele Saia in una nota- è la somma che la direzione generale del Ministero della Cultura ha stanziato per salvare la struttura lignea del Settecento che raffigura particolari simboli alchemici francescani unici nel loro genere. Il finanziamento arriva dopo l’invio a Roma di una dettagliata documentazione realizzata dall’amministrazione comunale e corredata da una relazione tecnica curata dalla Soprintendenza delle Belle Arti del Molise.
Il fondo permetterà di procedere con l’affidamento dei lavori a una ditta specializzata che riporterà l’opera al suo splendore originario.
Il soffitto della Biblioteca di Agnone, a rischio deterioramento, aveva attirato l’attenzione di numerosi studiosi. Diversi i firmatari dell’appello lanciato dal professore Mino Gabriele e da Italia Nostra che aveva inserito l’opera tra le urgenze da restaurare.
Ringraziamo ancora una volta il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per aver riconosciuto il grande valore artistico del soffitto che, ridonato alla sua completezza, sarà un ulteriore motivo di attrazione e di studio per la nostra città”.
“I quattro plafonds istoriati nelle rispettive stanze costituiscono l’unica, eccezionale e inedita testimonianza di iconografia alchemica francescana giunta fino a noi” sottolinea il Prof. Mino Gabriele, dell’Università di Udine, che ha condotto approfonditi studi sul ciclo pittorico dei soffitti lignei del Convento. “I soffitti lignei della seconda metà del XVIII sec. dipinti a tempera con “sorprendenti ed enigmatiche scene ornano altrettante sale e, una dopo l’altra, mostrano l’immortale dragone che si rivela sotto vari aspetti: avvolge tra le spire una fanciulla nuda, si morde la coda attorno a un albero, viene impugnato come una lancia in resta da una regina, è innalzato trionfalmente dalla stessa sovrana. Il mostruoso serpe cifra ogni scena, narrata dalla mano di un abile illustratore, ponendo non pochi problemi interpretativi sulla sua presenza presso i Frati Minori e sul senso e l’origine di così singolare sequenza simbolica”.