Giornate calde in Molise. Bollenti. Non c’è giornale nazionale o network, che non si sia occupato del “caso” Molise. Sanità in primis. In particolare sulla gestione fallimentare dell’emergenza connessa al covid 19. Eppure, se ci si riflette bene, la ventesima regione avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere un laboratorio esemplare, un vero e proprio riferimento da imitare a livello nazionale. Ma con un’altra classe politica.
Solo 4.438 chilometri quadrati; scarsi 300.000 abitanti, con diverse strutture sanitarie esistenti – pubbliche e private – spalmate su tutto il territorio regionale: Venafro, Pozzilli, Bojano, Agnone, Isernia, Campobasso e Termoli. Da oltre un decennio è cominciato man mano lo smembramento delle sale operatorie e poi a seguire l’inesorabile depotenziamento disegnato su scala nazionale. I politici – di ogni colore ed appartenenza – se ne sono fregati altamente della sanità pubblica. Si è andati avanti alla: “Tirem Innanz“, dal retrogusto amarognolo del “Finché dura fa verdura” (se ci sono i soldi e la salute, va tutto bene).
Qualità dei servizi deprecabili. Champagne e caviale ieri. Sangue, lacrime e fame, oggi.
Emilio Izzo, 67 anni, vorrebbe cambiare le cose. Gli va riconosciuto il merito di essere stato sempre in prima linea ed aver condotto battaglie sociali serie. I consensi, ultimamente, gli arrivano anche da quei cittadini che nel passato lo hanno criticato. Molisani di genetica politica differente se non addirittura opposta. E qui ci sarebbe tanto da riflettere.
Non esiste più il tempo delle ideologie, già lo sapevamo. Basta vedere la composizione del governo Draghi. In Molise stesso trend. Lo scandalo degli ultimi giorni si è registrato con il caso Calenda: prima sottoscrive una mozione di sfiducia, poi cambia idea ed accetta la poltrona da Assessore.
Izzo lancia il guanto di sfida, chiedendo le dimissioni dell’assise. Ma sarà durissima. Si gioca a tutto campo per un posto in consiglio regionale. Qualcuno – se è possibile – prova a vendere anche la mamma. Sono 12.500 euro al mese da mettersi in tasca. La vincita di una bella lotteria, 750.000 nel quinquennio. Esclusi benefit.
Il guerriero sannita però non si arrende e lancia l’invito alla partecipazione per la manifestazione che avrà luogo a Campobasso, mercoledì prossimo.
“Chiedo a me e a tutti gli uomini e donne di buona volontà di mettere da parte quelle che sono le nostre fedi politiche per fare in modo che questa di “CACCIAMOLI” sia una lotta trasversale e senza interessi secondi, una lotta al sistema che non risparmia niente e nessuno! A me non interessa andare a cacciare Toma perché di Destra (magari ne conoscesse il significato!), non mi interessava cacciare Frattura perché di sinistra (magari ne avesse capito il significato!), come voi ho a cuore solo le sorti del Molise e dei suoi abitanti, persone già lungamente provate dalla mancanza di lavoro, da un sistema sanitario pubblico allo sfascio, da ospedali violentati, ma oggi, ancor più e peggio, alle prese con una terribile pandemia la quale si poteva egregiamente fronteggiare se solo avessimo ridato dignità ai nosocomi, mettendoli in condizione di non essere inquinati dal Covid, pronti ad accogliere i tantissimi malati di malattie “ordinarie”, oggi seriamente peggiorati oltre a quelli, tanti, passati a miglior vita.
Ma l’aspetto che più fa arrabbiare, è quello di non aver lavorato in questo anno per creare un ospedale regionale Covid dove accogliere degnamente tutti i potenziali sfortunati, un centro attrezzato e all’altezza del duro compito, un punto dove, oltre ai malati, avrebbe potuto operare in serenità e dignità tutto l’apparato medico sanitario. Così non è stato, così non si è voluto per biechi e non tanto oscuri motivi di interesse e così ad oggi il Molise piange le ben oltre 400 vittime del Covid e del sistema!
Mi rivolgo a tutti quelli che hanno un cuore, una dignità, una voglia di rivalsa, mi rivolgo a quei soggetti, tanti, ancora oggi e nonostante i loro lavori a rischio che non sono stati messi nelle condizioni di poter operare con un tantino di serenità, un pochino di sicurezza, somministrando loro il vaccino, agli operatori dei discount, agli autisti dei mezzi pubblici, ai dipendenti degli uffici postali, ai portatori di disabilità e a chi dà loro assistenza, ai portatori di gravi e gravissime patologie, ai malati di tumore, insomma, ai tanti che solo loro sanno cosa stanno patendo!
Mi rivolgo anche a tutti quei commercianti, parrucchieri, barbieri, centri estetici, attività di commercio che nonostante avessero speso ingenti somme di denaro per mettere in sicurezza i locali dove svolgono il proprio lavoro, a causa di scelte tardive e sbagliate, hanno subito spesso chiusure immotivate, costringendoli o a chiudere definitivamente o a strapparsi i capelli per la disperazione, mi rivolgo anche a loro affinché mettano da parte i più disparati motivi e accorrano a Campobasso per rivendicare attenzione e sostegno.
Mi rivolgo alle partite IVA, a tutte, in particolare a quei lavoratori del campo sanitario, sfruttati per oltre un anno e poi messi da parte senza un contratto che potesse inserirli, a giusta ragione, in quel sistema che oggi ha tanto bisogno di loro. Venite a rivendicare adesso, questo è il momento giusto per trovare accanto a voi tantissimi cittadini disposti a darvi una mano.
Mi rivolgo ai giovani, oggi spaesati per innumerevoli ragioni, non ha importanza se a torto o ragione, oggi questa è la loro condizione e a questa condizione bisogna dare una risposta degna della loro forza che necessariamente deve essere messa a disposizione di chi forza non ha. Organizzatevi e venite a sostenere la causa dei vostri genitori, la causa vostra, la causa di tutti.
Mi appello ai sindaci, alla loro missione, a loro che hanno visto morire i propi concittadini, non aggiungo altro!
Ebbene, a tutti chiedo uno sforzo, lasciate le vostre innumerevoli difficoltà giornaliere, datevi un cambio, dividete le vostre lavorazioni, fate dei turni, insomma fate in modo che qualcuno di voi venga mentre gli altri ci sostengono da casa.
Mi appello alle forze dell’ordine, sempre corrette nei nostri riguardi, mi appello a loro, cittadini come noi alle prese con questo triste periodo affinché siano clementi e perché no, partecipativi, per una volta stiano con noi e svestano pacificamente la divisa per aiutarci a portare a termine la più grande operazione di libertà, di salvezza, di amore per noi stessi attori del prossimo.
Mi rivolgo anche ai tanti liberi professionisti che con i loro studi medici si sono trovati nelle condizioni di grande rischio per continuare a dare assistenza e che nonostante tutto sono stati lasciati indietro nella campagna di vaccinazione creando una situazione di pericolo per se stessi e per chi a loro si affidava.
Infine mi rivolgo a tutti, ai tanti che dicono di aver paura credendo, sbagliando, che noi che stiamo lottando non ne abbiamo. sbagliato, abbiamo la stessa paura e anche piu’, ma siamo consapevoli del fatto che la paura uccide piu’ di ogni altra cosa, rimanere rintanati lasciando solo a noi il compito di fronteggiare una deriva tecnica e politica come quella attuale, difficile da trovare negli annali delle cattive amministrazioni. non lasciate il lavoro sporco solo a noi, con distanza e mascherine, all’aria aperta, il pericolo e’ praticamente nullo a detta degli esperti, certamente meno alto che restare fermi, rinchiusi in casa ad attendere con terrore il covid e tutte le altre patologie derivanti dall’essere isolato e senza speranze.
Ecco, date speranza alle vostre speranze, partecipate per voi stessi, date un futuro a voi e ai vostri piccoli, oltre il covid salvate tutto quello che puo’ essere salvato, in modo libero e trasversale, liberiamoci di chi, con politiche affaristiche e senza scrupoli, ci ha portato sull’orlo del baratro. Adesso non possiamo chiedere aiuto piu’ a nessuno, adesso tocca a noi e solo a noi!
Mercoledi’ 24 marzo 2021, alle ore 15.00, un oceano di tutti noi sara’ davanti al consiglio regionale in via iv novembre a campobasso per la vita!”.
Fabrizio Fusco