La prossima riapertura delle sale operatorie del San Francesco Caracciolo di Agnone prende un taglio politico.
Dopo che il sindaco di Agnone Daniele Saia ha annunciato anche sui social la notizia, che dovrebbe concretizzarsi nel prossimo gennaio, ringraziando i commissario ad acta Donato Toma, il direttore generale dell’Asrem Florenzano “per il raggiungimento di questo obiettivo” come ha scritto il sindaco di Agnone, si è aperta la bagarre. Il primo a contestare le parole di Saia è stato il consigliere regionale Andrea Greco.
“Sono tre anni che, insieme ai miei colleghi del MoVimento 5 Stelle, mi faccio in quattro per denunciare le storture della nostra martoriata sanità e per proporre soluzioni” afferma Greco che aggiunge “Tra le mie priorità c’è la tutela della salute per tutti i cittadini molisani, non da ultimi quelli che vivono in un’area definita dalla legge come ‘disagiata’.
Tutti mi hanno visto impegnato per la riapertura delle sale operatorie dell’ospedale Caracciolo. Strutture all’avanguardia, frutto anche di investimenti ‘urgenti’ per centinaia di migliaia di euro. Eppure, sono chiuse dal 2019. Ho sollevato infinite volte la questione in Consiglio regionale, tanto da nauseare i miei colleghi. Ho dimostrato, carte alla mano, che la struttura è pronta ad accogliere interventi di day surgery. Durante i lunghi mesi di emergenza sanitaria, ho perso la voce per spiegare quanto fosse importante smaltire le liste d’attesa, utilizzando il Caracciolo.
C’era un problema di personale medico, che io stesso ho contribuito a risolvere, contattando alcuni stimati professionisti, pronti a tornare ad Agnone. A ottobre, ho messo alle strette il presidente-commissario, che mi ha dato ragione e mi ha riconosciuto pubblicamente il merito di aver combattuto una battaglia sacrosanta. Mi ha assicurato che avrebbe valutato la fattibilità della cosa, facendo anche pressioni sui vertici dell’Azienda sanitaria. Sono rimasto in silenzio, senza cantare vittoria. A tutt’oggi, infatti, sono ancora in corso delle fitte interlocuzioni e devono essere ancora sciolti alcuni nodi tecnici.
Intanto, però, c’è chi cerca di intestarsi tutti i meriti dell’operazione. Fino ad ora, il sindaco di Agnone, Daniele Saia, non ha mosso un dito per le sale operatorie, ma evidentemente deve avere dei buoni contatti con i vertici Asrem, che gli passano informazioni di prima mano. Dichiarare ai quattro venti di aver lavorato per la riapertura delle sale operatorie di Agnone è un falso storico”
“Dico finalmente…e grazie, per la riaperture delle sale operatorie del Caracciolo –afferma la consigliera regionale Aida Romagnuolo– perché era ed è un sacrosanto diritto costituzionale, perché gli agnonesi e tutta l’area lo meritano, perché è giusto che sia così per rispetto e per onestà verso tanti uomini e donne.
Ognuno di noi ha fatto la sua parte, ha lottato e si è battuto, ma quello che a me principalmente interessa non sono i capricci, i chiacchiericci di chi si vanta che è stato lui, che è opera sua. A me –conclude- con molta umiltà interessa solo che le sale operatorie riaprano per servire i cittadini, per garantire a tutti i cittadini di quel territorio una migliore sanità per Agnone e per tutto il suo circondario. Ecco, ora l’importante è fare in fretta. Desidero ringraziare fin d’ora, i chirurghi Iavicoli”.