Un San Francesco Caracciolo che resta in stand-by. Ridotto all’osso sia sotto il profilo professionale con l’esodo dei dipendenti molti dei quali in pensione e non rimpiazzati, sia soprattutto sotto il profilo di apparecchiature molte delle quali non funzionanti e neanche riparate o sostituite. Inoltre si lotta con attrezzature obsolete e che non sono più all’avanguardia come un punto ospedaliero vorrebbe.
Un ospedale, quello alto molisano, dove si può al massimo stabilizzare un paziente per poi immediatamente trasferirlo. Reparti che chiudono o che sono ridotti all’osso come il Laboratorio Analisi che fino a qualche anno fa era invidiato da tutti per operatività, velocità nei responsi ed efficienza. Una sala operatoria riaperta (ma sembra già non a norma) e simile all’ambulatorio chirurgico già esistente ma con la figura in più di un anestesita, presente una volta a settimana.
Insomma una situazione davvero indigesta per chi chiede una garanzia per il futuro sotto il profilo sanitario. Una situazione che spinge molti emigrati sulla soglia della pensione a non tornare nella loro terra natia, come vorrebbero, perché affrontare una anzianità senza avere un supporto ospedaliero è pazzesco dove invece esiste nei luoghi dove hanno vissuto la loro vita lavorativa.
A parlare ancora una volta delle problematiche del Caracciolo, della mancanza del diritto alla salute e di una sanità inefficiente su tutto l’Alto Molise sarà il Consiglio Comunale di Agnone in una seduta monotematica che vedrà la presenza del Presidente della Regione Donato Toma.
“Il 2 maggio prossimo, alle ore 15.30 presso Palazzo San Francesco –comunica il sindaco Daniele Saia– si terrà un Consiglio monotematico sulla sanità. L’assise si svolgerà alla presenza del Commissario ad acta per la Sanità Donato Toma. La riunione pubblica sarà l’occasione per portare all’attenzione del Commissario tutte le problematiche che gravitano attorno alla gestione dell’Ospedale San Francesco Caracciolo”.
Si spera che fra i presenti ci siano anche tutti i sindaci alto molisani e del vicino Abruzzo per significare a Toma l’importanza della sanità per una popolazione anziana ed oramai allo stremo che non è solamente quella di Agnone e del suo hinterland.