Il problema della piscina di Agnone e della sua chiusura rimbalza nelle aule regionali. A richiamare l’attenzione del presidente Donato Toma sulla questione e nello specifico comprendere quali risorse economiche sono da destinate all’impianto sportivo agnonese per scongiurarne una definitiva chiusura è la consigliera Aida Romagnuolo.
Una lettera della regionale al Governatore della Regione Molise dove la Romagnuolo evidenzia che “…l’inflazione in atto ha determinato l’aumento di tutti i costi in generale e, in particolar modo, quelle delle utenze di luce e gas causando, ad alcune attività in particolare, enormi disagi e difficoltà”.
“Alcune strutture sportive –aggiunge la consigliera regionale- e nella fattispecie le piscine, utilizzano per lo svolgimento delle proprie attività prevalentemente corrente elettrica necessaria per l’illuminazione e il riscaldamento dei locali e dell’acqua. E’ notizia di questi giorni che la piscina di Agnone rischia di chiudere definitivamente a causa proprio del caro bolletta registrato negli ultimi mesi. Una condizione che ha spinto la società sportiva che gestisce l’impianto, ad optare per la cessazione delle attività almeno fino ai lavori di efficientamento energetico della struttura, previsti nel 2023 attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico ed altri interventi mirati ad abbattere spese di luce e gas. Tale struttura sportiva, rappresenta un punto di riferimento per tutto il territorio, un ruolo di aggregazione sociale oltre che un importante mezzo per praticare sport a qualsiasi età. Le chiedo di riservare, in fase di assestamento di bilancio, delle quote esclusive per l’impianto alto molisano e non solo, ma anche per le altre piscine della Regione che necessitano di supporto economico per la loro sopravvivenza”.
La piscina altomolisana è chiusa dallo scorso 2 novembre e contava circa duecento soci provenienti dai comuni altomolisani di Agnone, Villacanale, Poggio Sannita,, Belmonte del Sannio, Capracotta, Pescopennataro, Castel del Giudice, Sant’Angelo del Pesco, Trivento, Bagnoli del Trigno, Pietrabbondante, Carovilli, Pescolanciano e dagli abruzzesi di Castiglione Messer Marino, Fraine, Montazzoli, Schiavi d’Abruzzo, Rosello, Borrello e Castel di Sangro dove è in costruzione una mega piscina.
“È da tutti questi paesi –affermano alcuni fruitori dell’impianto sportivo- che da circa 14 anni, dal 1 ottobre al 30 giugno, tutti i lunedì, martedì, giovedì e venerdì tante persone, alternandosi, arrivavano a popolare le strade di Agnone e a spendere i loro soldi nella cittadina altomolisana. Dal 2 novembre quindi Agnone si è privata non solo di tutte queste persone, ma anche di tutti quegli abitanti che, pur di non rinunciare al nuoto, si sposteranno su altri impianti.
Quindi il paese non andrà a perdere solo le entrate che questi paesi portavano, ma anche quelle che i suoi stessi abitanti in qualche modo garantivano”.