Grande successo per i prodotti altomolisani al Cibus 2023 di Parma con le specialità casearie, la birra ed i dolci.
“Alle kermesse sul cibo –ci dice Maurizio Varriano testimone clou dell’evento- una delle più importanti al Mondo, erano infatti, presenti i prodotti della Pasticceria artigianale “Gerry” di Agnone, la Birra dell’azienda agricola Melise srl “Maltolento”, la stracciata ed il pecorino dell’Azienda “Pallotta“ di Capracotta e i caciocavalli speziati del Caseificio “S.Stefano” di Roberto D’Andrea. Prodotti dall’altissima qualità che hanno stupito e conquistato un successo di un intero territorio che da anni non si vedeva unito nei circuiti Fieristici.
I prodotti proposti, che della biodiversità, tema di quest’anno, ne fanno bandiera, hanno messo in luce oltre la qualità, la concretezza nell’essere prodotti da allevamenti sani, dai principi ecosostenibili, da campi non contaminati da anticrittogamici o da medicinali di sorta, alimentati da acqua pura e dal clima e la tempra unici come unica la laboriosità dei produttori.
Decine di migliaia di protagonisti del food mondiale si sono riversati nei padiglioni della Fiera di Parma ed il giusto tributo al Molise è arrivato unanime. Le premesse erano tutte connesse al meticoloso lavoro svolto dall’Azienda Autonoma di Turismo e Soggiorno del Molise, anche grazie all’impulso dell’Assessorato Regionale al Turismo e Cultura, nell’ottica che il cibo è trainante e condizione imprescindibile per lo sviluppo della nostra regione. Come mai accaduto in passato, ben cinquantacinque aziende hanno riempito lo stand molisano a forma di Mondo dove all’interno bella mostra tipo mercato del bello, hanno fatto i prodotti, tutti con un denominatore comune quale quello dell’eccellenza. Una organizzazione perfetta ha visto incidere razionalmente e prepotentemente la condizione degli attori, i veri fautori dell’esperienza del Cibo matesino.
Dal tartufo, alla mozzarella, dal liquore, al pane, caciocavallo, ai salumi, passando per la tintilia, alle insalate idroponiche, le fragole, prodotti di nicchia che hanno, così, deliziato le migliaia di persone accorse allo stand Molise per “gustare“ le prelibatezze sapientemente presentate per la degustazione. Otto cooking show e circa 20 degustazioni a tema sono stati l’arma vincente di un Cibus 2023 che ha conclamato dell’intera Fiera il Molise quale attrattore principale. Lo dimostra la massiccia attenzione dei media nazionali ed internazionali quali la Rai, il Sole 24 ore, i Askanews, Ansa. L’autoreferenzialità ha distrutto l’aspetto collaborativo delle preziose mani dei nostri artigiani e, questa svolta la collaborazione, finalmente, ha indotto una nuova tendenza, quella del riscatto e dell’unione che fa la vera forza di un territorio sempre più defraudato e depredato da massicce campagne di speculazione dell’ambiente e del paesaggio, unica vera forza, unica vera via per una rinascita culturale. Un asse con la Puglia e l’Abruzzo, lungo le vie della transumanza, ha fatto il resto. Una svolta che determina una sorta di rivincita di territori, sempre marginali e mai presi come modello. In tale contesto la provincia di Isernia e di specie l’Alto Molise, nell’essere rappresentato da aziende dalla conclamata eccellenza, ha posto al centro della via da percorrere un brand da spendere e da non sottovalutare, che è quello della genuinità dei prodotti in connessione con il territorio incontaminato. La stracciata di Capracotta ha catalizzato l’attenzione dei palati più fini nell’essere partecipe al companatico della pizza molisana denominata “buco con la pizza intorno”, il pecorino non ha avuto limiti di applausi nel sapientemente garantire il gusto ad una polenta della transumanza tradotta dal mais autoctono molisano. I caciocavalli speziati di Carovilli hanno reso fragili le papille gustative accompagnandosi a salumi e pane di Macchiagodena. I compagni Roccolani, hanno dato il meglio nell’accompagnare le erbe spontanee lavorate a mo’ di “fruffola” molisana e riempiendosi di confetture e miele. Al sorseggiar la birra al doppio malto di Castel del Giudice non poteva che ultimare la gioia visibile degli avventori, la deliziosa spontanea esplosione di egoistico amoreggiare con i sapori dei dolci di Agnone grazie alla pasticceria “Gerry”.
Gaudio e visibilio per non pensare al non essere e permettersi il lusso di godere senza fine di un Molise senza parte esteriorizzata ma solo dall’essenza dettata dal cuore palpitante e mai domo di saperi, sapori, amore verso chi ama il cibo e una regione senza fondi di caffè che mirano a mistificare l’orgia del profumo”.