Sono state portate a livello di pavimento per questo periodo pasquale per farle ammirare in tutto il loro splendore e perché l’“Ultima Cena” di Gesù potesse esser rappresentata in quello che è stato allestito come Sepolcro nel Giovedì Santo nella chiesa di Sant’Emidio di Agnone.
Le tredici statue lignee ad altezza naturale che rappresentano Cristo con i suoi apostoli sono da sempre posizionate al di sopra dell’altare maggiore che è in marmo policromo (fine XVII sec.), con il coro in noce realizzato dall’ebanista agnonese Nicodemo De Simone.
Resteranno ancora per qualche giorno davanti all’attiguo altro altare dando vita con il tavolo e i pani, col sacro Calice, bicchieri ed anfore, in ricordo di quella che fu la Comunione del Cristo prima della Crocefissione.
Le tredici statue lignee sono in posizione seduta, ben riconoscibili Gesù (con la particolare aureola), San Pietro (con le chiavi nella mano destra -simbolo di autorità papale- e nella sinistra la ferula ossia il bastone pastorale dei Pontefici con all’estremo la croce a tre braccia, usata l’ultima volta da Giovanni Paolo II nel Giubileo del 1983) e quindi Giuda che stringe in una mano il sacchetto con le trenta monete d’argento prezzo del suo tradimento.
Opere lignee pressoché uniche nel loro genere (pare che ne esista soltanto un’altra, con le stesse caratteristiche, nell’Italia settentrionale) che torneranno nella loro sede a circa tre metri d’altezza e non potranno essere così osservate nei loro meravigliosi particolari almeno fino alla Pasqua del prossimo anno, sempre se si deciderà di riportare a livello di pavimento le delicate statue lignee che certamente hanno oltre duecento anni e che quando spostate devono avere la massima attenzione per non essere rovinate.