Sempre disponibile e dispensatore di consigli, era un giornalista prestato alle cineprese. Senso del dovere e superlativo senso dell’amicizia, quella vera, quella di chi non dimentica e non si accontenta. “ Dare “ il suo motto. Solo qualche tempo fa a cena da Filindo (Civita di Bojano) ebbe a disporre dell’ascolto di noi amici per dirci di come era preoccupato ma mai senza quel sorriso nascosto, vero senso della sua “orsutaggine”.
Quando seppe della venuta in Molise di Franco Nero, ebbe un sussulto e senza voce disse : “ che strano, è sempre stato uno degli attori preferiti e me lo ritrovo a Altilia. Avrei voluto dir lui molte cose ma ….. “ e si chiuse in un mutismo non suo. Fece delle riprese bellissime e ne fu fiero. “ Sono un giornalista, non mi chiamate più cameramen, ve ne prego”!
Questo era il suo cruccio. Iniziò sin da subito a lavorare in Rai e con essa ha fatto la storia di una redazione Molise, piena di seri professionisti. La pensione non ebbe a scalfirlo nella voglia di essere servizievole e prodigo all’ascolto, all’aiuto. Angelo Basile, un vero gentlemen nascosto in vestiti a volte eccentrici ma confacenti alla sua figura : quella dell’uomo in gamba ! A volte la morte cancella i peccati o le mancanze di chi vola in cielo. La morte di Angelo non dovrà lavorare più di tanto, Angelo non aveva peccati e mancanze da farsi perdonare. Anzi, forse una si ed è davvero incancellabile. Vi domanderete quale ? La Morte, la sua morte….. Difficile poter perdonare Angelo di tale mancanza.
Maurizio Varriano