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Hockey in Line – A Roccaraso il World Skate Games 2024, ma la comunicazione è inesistente!

Ugo Del Castello di Ugo Del Castello
7 Settembre 2024
in Attualità, Sport, Zoom
Reading Time: 3 mins read
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Hockey in Line - A Roccaraso il World Skate Games 2024, ma la comunicazione è inesistente
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Sono trascorsi quasi quarant’anni da quando con la famiglia in questi giorni andai in vacanza a Canazei. L’anno successivo, durante l’inverno del 1987 si svolsero i Campionati Mondiali di hockey su ghiaccio. Lasciata l’autostrada del Brennero e salendo con l’automobile da Ora, lungo la statale 48 che conduce alla Val di Fassa, ad ogni rotatoria che incontravo, a centro, era ricorrente un totem in legno che conteneva sui due lati il logo della manifestazione con l’aggiunta di Val di Fassa febbraio 1987.

Durante la settimana raggiungendo le varie e famose località intorno a Canazei l’incontro con quei totem era costante e dove non c’era una rotatoria la pubblicità era evidente al bordo, appositamente scelto, della strada.
Arrivato a Canazei e avendone incontrati diversi ebbi la sensazione che per un po’ non avrei dimenticato quel logo e mi ripromisi a febbraio di guardare un po’ di partite di questo avvincente sport. Lo feci e apprezzai la riuscita volontà degli organizzatori di avermi annoverato tra i tanti viaggiatori colpiti da quello che fu sicuramente un invito a guardare, praticamente Canazei in TV se non addirittura a prenotare una settimana bianca in quel periodo per assistere in perfetto relax del dopo sci a qualche partita nel palaghiaccio.

Noi in quel periodo e unici sugli Appennini ne stavamo costruendo uno simile di palaghiaccio, col tetto curvo a differenza di quello a punta di Alba di Canazei.
Ebbene, a tal proposito, ci sono delle riflessioni da compiere a distanza di tanti anni. Per alcune ragioni, come si può intuire, fondamentali e per sostenere si può affermare, in maniera molto semplice, il nome di una località turistica, come Roccaraso, che in questi giorni sta ospitando in quel palaghiaccio gli World Skate Games 2024 di hockey in line. In questa occasione non è il ghiaccio ad essere protagonista ma una pista normale e opportunamente adeguata alle rotelle in linea.

Ebbene, se torniamo a quelle rotatorie del Trentino c’è da porsi una semplice e doverosa domanda: durante l’anno 1986, fino a febbraio 1987 e anche oltre, quanti viaggiatori si sono imbattuti con quei totem? Migliaia, forse più.

Ecco, una perfetta operazione di marketing a costo quasi zero, se non fosse per un po’ di denaro speso per approntare quei totem, che a ben ricordare si trovavano anche ai vari caselli e autogrill sull’autostrada. Ma si sa in quella zona il legno si trova a buon mercato.
Qui, a Roccaraso, e lungo le strade che la raggiungono, per l’occasione mondiale non si è fatto niente di tutto questo in maniera certosina e doverosa; se non qualche striscione all’interno del paese. Ma per dirlo a chi? A noi stessi.

Le telecamere che all’interno dell’impianto sportivo inquadrano una porta e alle sue spalle un enorme striscione con la scritta: World Skate Games 2024 Italia non trovano scritto appena sotto Roccaraso.

Ma allora a che serve tutto questo?

È una distrazione degli organizzatori o più semplicemente una nostra incapacità a imporre doverosamente e in maniera molto elegante la volontà, diciamo il giusto desiderio di far vedere nel mondo la località che ospita questa bella manifestazione sportiva?

E i risultati più immediati si vedono anche entrando nel palaghiaccio, dove alle partite assistono pochi spettatori. Dato il caldo ancora opprimente delle città e con una buona e martellante dose di pubblicità estiva, probabilmente diversi habitué di Roccaraso, soprattutto chi ha casa, si sarebbero fermati per assistere a uno spettacolo sportivo di rilievo, inusuale e particolarmente avvincente. È sufficiente prendere atto che l’Italia occupa le prime posizioni nelle classifiche di questo sport.

Cari lettori, seguendomi, e le statistiche rilevate dal Direttore mi attestano a volte ad aver superato diverse migliaia di lettori, a seconda dell’interesse suggerito e appurato sui vari argomenti, avrete senz’altro intuito la mia passione sviscerata verso Roccaraso e il desiderio costante di vederla diversa, accattivante, accogliente e ospitale.

Perché se così fosse, tutto il territorio circostante ne beneficerebbe. La mia non è presunzione, ma la Roccaraso che gira a dovere è fonte di guadagno per tutti. Questo, da un po’ di tempo non accade più. E a me dispiace molto. La necessità di assumere un “Direttore di stazione” è atto urgente ed essenziale. Perché la mancanza di professionalità non porta da nessuna parte.

Ugo Del Castello

Tags: AbruzzoAlto SangroAltopiani Maggiori d'AbruzzoHockey in LineRoccarasosportUgo delCastelloWorld Skate Games 2024
Ugo Del Castello

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Dell’amore è stato già detto tutto, o forse no. E al di là di ogni definizione, di ogni facile o scontata categorizzazione, di ogni banalizzazione, commercializzazione o estremizzazione, resta un elemento fondamentale ed imprescindibile della vita, con tutte le varie manifestazioni, sfaccettature, declinazioni, interpretazioni, sbavature o sgorbiature. La mia intervista al conduttore televisivo ed attore Corrado Tedeschi, in scena il 21 ed il 23 novembre all’Ecoteatro di Milano con lo spettacolo “ L’uomo che amava le donne”, dal genio di Truffaut, spettacolo di cui cura anche testo e regia, prende le mosse da questa constatazione per poi andare oltre. L’amore è il punto di partenza per poi trasformare lo spettacolo in un gioco collettivo, invitando il pubblico a partecipare attivamente perché in amore nessuno può davvero tirarsi indietro. Signor Tedeschi, dello spettacolo che andrà in scena a Milano il 21 e 23 novembre prossimi, quale aspetto le piace di più e, nel contempo, quale ritiene il più complesso? Innanzitutto porto in scena qualcosa che mi piace e quindi è un po’ come se facessi il mio spettacolo: si parte da Truffaut per poi coinvolgere tutto il pubblico in una sorta di gioco collettivo. Non a caso all’ingresso faccio distribuire dei biglietti su cui ogni spettatore può scrivere in anonimato un pensiero sull’amore che viene poi letto in sala. E ’ uno spettacolo ben noto ma che evolve e cambia continuamente grazie all’interazione del pubblico: li coinvolgo, alcuni salgono sul palco, e ci si diverte tanto. Come tutte le cose apparentemente semplici, c’è un innegabile grado di complessità. Mi servo di una scaletta ma su quella scaletta improvviso proprio perché coinvolgo tanto il pubblico. Una frase di Truffaut recita “Perché la vita è fatta in modo tale che non si può fare a meno di amare e di essere amati”. Secondo Corrado Tedeschi quando è il momento per smettere di amare? E non intendo solo nell’ambito di una relazione ma anche in generale, in altre passioni, ad esempio lavorative. Sta parlando con una persona che ha fatto una serie di disastri in amore ma che continua a crederci fermamente. L’amore è il motore di tutto, la soluzione ai problemi, non si può prescindere, è insito e stimola anche la poesia. Non a caso durante lo spettacolo vengono letti dei versi di poeti e mi piace constatare che il pubblico va via felice perché si diverte ma nel contempo riflette sull’amore e, in un certo senso, lo riscopre. Il protagonista, Bertrande Morane, non è un Casanova, un Don Giovanni, non un mago della conquista ma è alla ricerca dell’amore, quindi ha anche un lato tenero, fragile. Oggi, secondo lei, a che tipo di amore ci si sta abituando? L’amore è ormai un prodotto commerciale, da vendere sui social che sono la rovina del nostro tempo. L’amore è visto quasi come un post, e mi intristisco a vedere in giro trasmissioni televisive in cui c’è una declinazione ormai quasi pornografica dell’amore: si parla di tutto, anche degli aspetti più intimi, che non andrebbero mai svelati Corrado Tedeschi e il teatro: il momento più bello durante uno spettacolo e quello che, ancora oggi, dopo tanta esperienza, le mette ansia? Nel caso specifico dello spettacolo “ L’uomo che amava le donne” , mi diverte far lavorare il pubblico, non voglio spettatori inerti. Quindi mi piace immaginare cosa accadrà, mi incuriosisce il fatto che non so cosa aspettarmi di preciso. Per quanto concerne la tensione, credo che per un attore che va in scena debba essere una costante. Se manca quella, mancano vocazione e passione, significa che si va a teatro come si va in ufficio e allora è meglio lasciar stare. La tensione serve perché poi si incanala e si trasforma in energia Prossimi progetti dopo il 21 e 23 novembre? Sarò in tournée con Plaza Suite di Neil Simon con Debora Caprioglio, spettacolo giunto ormai al terzo anno con grande successo di pubblico. Poi sarò in tournée con mia figlia in Partenza in Salita. Inoltre, visto che un’altra mia grande passione è il calcio, mi sono inventato uno spettacolo sul calcio che coinvolge i calciatori Adani, Cassano e Ventola. Lo spettacolo, appunto una riflessione sul mondo del calcio, è in scena negli 8 teatri più grandi d’Italia e comincerà dal PalaPartenope di Napoli il 24 novembre. Un personaggio del passato che vorrebbe vedere seduto in prima fila il 21 ad applaudirla? Chi sarebbe e perché? Gigi Proietti, un genio assoluto ma anche un grande uomo. L’intervista a Corrado Tedeschi si chiude qui. E’ vero, l’amore ha varie declinazioni e non obbligatoriamente tutte conosciute o scontate. Ed è un gioco fatto di sfaccettature e sfumature che coinvolge, attrae, spesso sfianca, delude. Ma è in questo rischio che è insito il suo fascino, e non da tentazione, piuttosto dal bisogno congenito, ancestrale. Come rispondere senza esitazione ad un appello senza esitazione a cui siamo da sempre, in virtù di ciò che siamo.

L’attore Corrado Tedeschi racconta ad Amolivenews “ L’Uomo che amava le donne” capolavoro di Truffaut

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