Nemmeno la più fervida penna di Robert Louis Stevenson sarebbe stata in grado di descrivere la metamorfosi che stanno vivendo i rossoblù nelle ultime gare giocate lontano dal “Molinari”. Una squadra che alterna partite gagliarde ed arcigne a prestazioni scialbe e svogliate, di difficile commento anche per lo scrivente. Trovare il giusto equilibrio è infatti assai difficile, dopo l’indegno spettacolo offerto dai nostri nel secondo tempo al Porta Elisa di Lucca.
Una squadra che sembra avere due distinte personalità, quella impersonata tra le mura amiche dal bravo Dottor Henry Jekyll, capace di trasmettere i brividi caldi delle vittorie più difficili, e quella incarnata in trasferta dal malefico Mister Edward Hyde, capace di pugnalare al cuore la passione anche del più irriducibile dei tifosi. A Lucca si è visto un secondo tempo fotocopia di quello di Sestri Levante, anche nel risultato finale, dove i nostri hanno di nuovo smarrito anche il più piccolo granello di orgoglio e di pugnace grinta, regalando agli avversari la più semplice delle vittorie (Selvini 80‘ (R), 83’).
Ai clamorosi errori tecnici dei singoli, come la sciagurata prova del più amaro che “dolce” Remy (voto 4), e del gigantesco gol divorato da “Cavallo Pazzo” Di Nardo (voto 4,5) – questo voto ovviamente non va a inficiare la straordinaria stagione del nostro centrattacco; Antonio ha solo bisogno di tirare un po’ il fiato – si accompagna una prova collettiva decisamente insufficiente (voto 5).
Insufficiente anche la conduzione tecnica di “Giasone” Prosperi (voto 5), dovrebbe far riposare Di Nardo e regalare qualche scampolo di gara più sostanziosa all’estroso Pippo Falco. Molto positive invece le prove di “San” Filippo Neri (voto 7), decisivo in più di una circostanza e di “Dry” Martina (voto 6,5), tra i pochi ad aver cercato la giusta spinta sulla fascia di competenza.
Permetteteci, infine, di dare un voto alla formazione avversaria, la Lucchese (voto 10), tra mille e una difficoltà di qualsiasi natura, sta onorando nel migliore dei modi questo splendido gioco, vero e puro romanticismo di un Calcio che non esiste più…
Antonio Salvatore