Scrisse una volta Pablo Picasso che “i colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni”. Come possiamo non abbracciare questo pensiero dopo quanto vissuto in terra sabauda.
Dopo un poco commentabile primo tempo, grigio come il cielo alessandrino di un pomeriggio di metà autunno, dove un brutto Campobasso lasciava prevalere, solo per il possesso palla, le tristi maglie non colorate degli under juventini, il secondo invece, s’illuminava d’immenso.
Al rientro delle squadre, il sole squarciava le malinconiche nuvole piemontesi, irraggiando di luce le amate maglie rossoblù che iniziavano a danzare sul campo; le crisalidi si trasformavano in farfalle.
Farfalle dal robusto petto, grazie agli accorgimenti tattici che mister Zauri (voto 6,5) apportava per dare un maggior equilibrio nel reparto di centrocampo; e dalle leggiadre ali che fendevano ripetutamente i fianchi difensivi della Juventus.
Juventus, un nome che evoca nei cuori dei molisani palpitazioni e fremiti di irrazionale orgoglio. È vero, lo sappiamo, parliamo di ricordi lontani e soprattutto di consistenze diverse, ma lasciateci godere anche questa volta, quando si vince contro quel nome, con qualsiasi salsa esso sia condito, il brivido corre lungo tutto il corpo.
“E tramonta questo giorno in arancione, e si gonfia di ricordi che non sai….”, Paolo Conte docet.
Il Campobasso visto nel secondo tempo (voto 6,5) ha dimostrato, con gli accorgimenti tattici di cui parlavamo, di essere una squadra che riesce a contenere ottimamente il gioco avversario, e altrettanto ottimamente a proporre il proprio con qualità e geometria. Eccellente il reparto difensivo, monumentale la prova di Celesia (voto 7,5).
Finalmente, molto probabilmente grazie anche a qualche critica e a qualche fischio ricevuto in settimana, si è rivisto il Gala (voto 6,5) che vogliamo vedere sempre. Un piccolo furetto che corre, si incunea tra i difensori avversari e soprattutto che serve ottimi palloni ai compagni in attacco. Da un suo cross in area, all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero (94′,59″), la palla guardata da tutti e presa da nessuno, baciava il palo alla sinistra del portiere e finiva nella rete juventina. Una pennellata che ha dipinto il cielo con i colori più belli, il rosso e il blu.
Grazie a questa vittoria, il Campobasso sale al settimo posto in classifica, una posizione che può invitare a sognare dolci notti di passione, ma che può svegliarti anche di soprassalto con cocenti delusioni. Quindi testa bassa e pedalare, come si diceva un tempo. Arriva il Rimini, una squadra che gioca un buon football e che non ha, soprattutto, nulla da perdere.
Classifica:









