Ancora bailamme nella divisione Dialisi dell’ospedale Caracciolo di Agnone. L’infermiera inviata quale supporto al servizio nefrologico ora è stata trasferita nel reparto Medicina, mettendo di nuovo in seria difficoltà il comparto diretto dal dott. Ettore Mastrangelo.
“È l’ennesimo imbroglio per i dializzati di Agnone – tuona don FrancescoMartino parroco di Belmonte del Sannio, ex cappellano ospedaliero e fruitore per patologia del servizio dialisi ospedaliero- Dopo aver fatto una lunga battaglia per avere, a causa della malattia seria di un’infermiera, una nuova unità infermieristica, essendo nel nostro centro 16 pazienti per soli 3 infermieri in queste condizioni, e per poter accogliere n.6 pazienti estivi, e avendola ottenuta dal 1 luglio, e dopo che per 31 giorni questa unità è stata addestrata, per cui si sono potuti accogliere i 6 pazienti estivi solo da oggi, 1 agosto 2021, è arrivata la beffa.
La direzione sanitaria locale ha comunicato che l’infermiera assegnata deve essere ritrasferita in Medicina, per garantire i turni. Così adesso, proprio quando, dal 15 al 22 agosto, i nostri paesi vivono i momenti clou dell’anno, i nostri colleghi estivi, originari di qui, saranno costretti a ripartire mettendo in difficoltà le loro famiglie, che saranno costrette a ripartire con loro, rovinandosi le ferie.
Ma questo è assurdo, perché il centro è, anche per responsabilità a questo punto della Dirigenza, sotto organico infermieristico in base alle linee guida, in quanto oggi ci sono 16 pazienti fissi, e con 2 che devono entrare in settembre, si arriva a 18, con 3 infermieri, mentre in realtà ce ne dovrebbero essere 5, anche per garantire malattia e ferie.
Adesso siamo stanchi, e se non si risolverà tutto a breve (abbiamo interessato il sindaco di Agnone) consentendo agli estivi di dializzare fino al 31 agosto, e non si provvederà all’assicurare il contingente necessario, immediatamente nei prossimi giorni denunceremo Direzione Sanitaria locale,Asrem, Dirigenti medici perché il nostro Centro Dialisi non ha l’organico infermietistico necessario per garantire le prestazioni dialiche ai pazienti, quando, in giro per la struttura, ci sono raccomandati e protetti che passano letteralmente il tempo a non fare nulla. Siamo molto arrabbiati e decisi – conclude, don Francesco- questa volta, ad andare fino in fondo”.