Una rassegna di poesia divenuta oramai storica. La nave dei poeti che agli inizi dell’autunno portava alle isole Tremiti, autori e amanti del genere letterario più vicino ai sentimenti, da tre edizioni è ferma al porto. Ha cambiato titolo nomandosi “Termoli Porto dei Poeti”, ma non l’equipaggio, il personale o i passeggeri che viaggiavano a bordo.
Sulla banchina del porto, simbolicamente rappresentato dalla sala conferenze del Meridiano, splendido hotel affacciato sulla spiaggia del lungomare Nord, sabato 16 ottobre, sono conventi poeti e poetesse, amanti della poesia di Termoli e dintorni.
In questa edizione, la XIV, Anna Catalano, Antonietta Caruso, Luigi Rosati, Virginia Macchiarola, Rosalia Ruggero, Rossella De Magistris, Francesca Tripoli, Lugi Pizzuto, Angelo Marolla, sono gli autori e le autrici che hanno incantato gli ospiti leggendo brani e declamando versi. Sono andati in scena sabato 16 ottobre.
Quadretti e recite in vernacolo termolese e siciliano, testi ispirati allo stato dei fatti in Afganistan e poi liriche maturate ai tempi della quarantena, brani tratti da libri di antica e recente pubblicazione. Il tutto con la sapiente regia del brillante Antonio Mucciaccio, preside in pensione, storico e cultore di lettere.
Con lui Oscar De Lena, presidente dell’Archeo Club, referente per il Molise del Premio Adriatico e autore di testi storici su Termoli e sui suoi Santi.
Tra gli ospiti, Lucia Lucianetti, già docente del Liceo Scientifico della città e soprattutto impegnata nel teatro per ragazzi ed altri poeti e amanti della nobile arte.
Il programma organizzato in due momenti, ha anche previsto un giro nel paese vecchio , nel perimetro delle mura di quello che oggi viene chiamato il borgo federiciano, un battello attraccato ai bastioni del castello e proteso al largo del mare Adriatico.
Armonie e suggestioni, parole, rime, assonanze, versi e strofe, il tutto dentro un contesto di liricità facile e veloce ma anche di poesia impegnata e di quella comica e parodica che facendo uso del sonetto o della schema libero, privilegia il vernacolo e linguaggio popolare.
Riflessioni, stati d’animo, considerazioni, scherzi e battute che fanno bene e , come nella vita, il rimbalzo di notizie tristi e di mancanze.
Fernanda Pugliese