Donne vestite in azzurro e in giallo con sguardo rivolto lontano, verso possibili approdi, anche i bambini hanno occhi verso altri luoghi mentre il più piccolo è stretto nell’abbraccio della madre.
Un piccolo vessillo nei colori dell’Ucraina sventola su questa immaginaria barca che promette salvezza e rifugio, lontano da una terra oppressa da guerra e dolore. Questa barca onirica parte da un mondo macchiato di rosso dal sangue e dalle esplosioni da cui scappare e provare poi ad immaginare nuova vita, addirittura su Saturno, il più lontano possibile da crudeltà e disumanità.
Dal titolo L’Approdo questo lavoro di Roberto Di Jullo, è un omaggio intenso ed emotivo dedicato alle donne e ai bambini ucraini, segno concreto e tangibile di un sentimento di adesione e di compassione per creature oltraggiate.
Definito dalla critica “il pittore dei cavalli” in questa sua opera continua l’altro filone creativo e affettivo ispirato e dedicato alla donna molisana come viaggio nella memoria e come ammirazione per le figure femminili di cui serba un ricordo sacrale e indelebile.
Le donne ritratte da Roberto Di Jullo prendono la scena con le loro forme giunoniche, chiara espressione di persone capaci di raggiungere una loro completezza di vita nel lavoro, nella famiglia, nella maternità.
Così la sua visione artistica e poetica, che racchiude ideali e memorie antiche e contemporanee, si sovrappone alla realtà storica attuale, espressa in questa opera che traccia un filo rosso di continuità e di capacità di scavare e di trovare sempre segni di fiducia e di impegno umano.
Maria Stella Rossi