Si intitola Contro Verso-a la sesta raccolta di poesia di Jennifer Lombardi, un lieve paradosso di 150 poesie al limite delle cose, dalla forma antropomorfa che diventa un’inversione di senso imprevedibile, addolcita dalle parole: ironiche e mordaci che contornano lo spazio della mente e la fanno esplodere dall’emozione.
Contro Verso-a è la voglia di prendere strade alternative davanti all’unica percorribile per lasciarsi distrarre dalle novità, che ognuno sente come proprie.
È un resoconto che fa ruotare il verso in senso antiorario attraverso discese e brusche risalite, effetto ottovolante che crea felicità. Lo stile adottato provoca e disinnesca una riflessione, simile a un sogno dopo essersi svegliati da un lungo torpore.
Si tratta di un volume che gioca con luci accese e soffuse, in un continuo diverbio interiore tra affinità e contrasti, slanci superbi e talvolta, improvvisamente malinconici. Contro Verso-a è un esercizio scritto che aborrisce la monotonia delle regole perché cerca la libertà dietro le parole e soprattutto «le personalità complesse» che evaporano nel mondo e con esso si addensano.
Il verso si muove nel disincanto adulto, con leggerezza e perspicacia, creando il suo itinerario in totale autonomia per rimbalzare sul foglio con l’ironia di chi sa di non prendersi mai veramente sul serio. La protagonista è ancora una volta la poesia, in grado di possedere il fascino che manca alle rose inodore, capace di espandersi fino a dare benessere a chi ne è catturato, a chi è quotidianamente con la testa sul chi va là, con il timore di essere colto in flagrante da un momento all’altro:
«Le poesie sono doni, doni per chi sta all’erta. Doni che implicano destino. Non vedo nessuna differenza di principio tra una stretta di mano e una poesia. È una questione di mani». direbbe Paul Celan
Contro Verso-a è la potenza del caos che racchiude espressioni delicate e caparbie che viaggiano in doppia fila, ma dal lato opposto della carreggiata per farsi spazio nel diradato mondo della poesia.
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