Tra il Molise e le stelle Michelin non c’è mai stato grande feeling e così sarà anche quest’anno 2024. La regione non avrà nessun distintivo nonostante, viste le nuove stelle, lo meriti eccome…. Dopo aver conquistato il premio, il più ambito della ristorazione a tutto tondo, tanto tempo fa con il famoso, indimenticabile e ospitale ristorante “La Vecchia trattoria da Tonino” in quel di Campobasso, ottime recensioni e premi di qualità, il Molise è ancora l’unica regione italiana a non aver il riconoscimento della stella Michelin.
Tanti i pretendenti, tanti lo meriterebbero, se non fosse per una serie di combinazioni che non favoriscono la regione della Biodiversità, dell’accoglienza, del divin cibo. Il 14 novembre 2023, la “Star Revelation Italia” il Molise tutto non ha potuto gioire per la ritrovata stella. Intanto l’edizione n.69 della “Rossa” ha già annunciato i 29 “Big Gourmand”, ristoranti che pongono “una piacevole esperienza gastronomica”. Tra questi una nuova entry assai gradita e dall’esperienza antica. Campobasso e il Molise vede coronar la testa al Ristorante di via Torino, il pluripremiato “Aciniello”.
Tornando alle stelle, come si diceva, il 14 novembre prossimo, in Franciacorta, presso il bellissimo teatro Grande di Brescia, sono state svelate le nuove stelle e purtroppo, tra le nuove 26 il Molise è ancora caduto sotto la scure dei cinque elementi che condizionano le scelte di giurati esperti che in tutta Italia hanno gustato e degustato, spesso in anonimato, piatti e primizie coinvolgenti. Nuovi ingressi e “cadute” dall’Olimpo della ristorazione italiana. La novità quest’anno la novità della “Stella Verde”, dedicata ai progetti migliori in tema di sostenibilità dove il Molise avrebbe potuto essere considerato ma forse la Guida Michelin ormai è decisamente indirizzata a storie e mondi più adeguati verso le grandi macro aree.
La bergamasca si mette lo scettro, il Nord fa man bassa e le isole si confermano oggetti premianti. Per fortuna la provincia di Avellino e Castellamare di Stabia hanno ottenuto dei premi speciali. Sergio Lovrinovich, direttore Guida Michelin Italia – nel rimarcare l’impegno, sottolinea che sono stati evocati nuovi concetti al fine coronare sogni, passioni, inclusioni, ricerca e tradizione. Non è per polemizzare ma i criteri, i cinque criteri: Qualità, maestria, armonia dei sapori, personalità e coerenza nel tempo, non possono non essere stati rispettati da nessun molisano.
Sarà la delusione ma ricordiamo che il Molise è tenutario della più alta percentuale di biodiversità al Mondo e non si può certamente far finta di nulla. Le eccellenze vanno premiate e i premi non devono assecondare concetti e orizzonti, ma fornire loro la giusta dose di sprono per favorire condizionanti ambizioni verso il meglio e mai autoreferenziali. “La felicità è la sensazione di sollievo che scatenata da successi altrui porta a sé ogni favore del suo godimento”. Festeggeremo tutti insieme comunque anche se ci toccherà aspettare ancora. Lo faremo crescendo e ponendoci sempre al centro del mondo che in cucina parla sempre e comunque molisano. Per la cronaca l’amico e vicinoro Niko Romito, ha conservato le tre stelle.
Maurizio Varriano