Sarà una messa di Natale davvero particolare quella che si celebrerà a mezzanotte presso la chiesa Maria Santissima di Costantinopoli di Agnone. Nel corso della celebrazione Eucaristica, che sarà presieduta da don Onofrio Di Lazzaro, si svolgerà il rito della “Benedizione dello Spadino” per il sedicenne Antonio Saia, figlio del sindaco di Agnone nonché presidente della provincia di Isernia Daniele e di Maria Assunta Petitti, allievo presso la scuola militare dell’Esercito, “Pietro Teuliè”, di Milano.
Circondato dai suoi “ex” compagni di liceo, amici, ma soprattutto dai genitori, sorella e parenti, l’allievo, unico rappresentante dell’Alto Molise nella scuola militare lombarda, come tradizione vuole, farà benedire lo spadino dorato ed in madreperla nel corso della messa di Natale consegnandolo simbolicamente alla persona che “non lo tradirà mai” ovvero alla mamma.
Solo dopo tale rito il “cadetto” potrà estrarre, l’arma che è parte integrante della elegante e storica divisa e che è simbolo dell’appartenenza alla Scuola e che sancisce pieno titolo dello status di “Allievo”. Contemporaneamente gli altri allievi della scuola in rappresentanza delle regioni italiane, faranno lo stesso nelle chiese dei rispettivi paesi di residenza. Tantissima emozione e commozione vi sarà quando Antonio, sull’attenti, reciterà la preghiera del Cadetto.
“…In quest’ora solenne per la mia giovane vita, a Te o Signore con fiducia affido il mio cuore, la mia volontà, la mia mente. Trepido ti chiedo di benedire questo mio Spadino perché possa essere sempre e solo simbolo di difesa e di protezione. Fa che giammai un’arma possa servirmi per l’offesa e il sopruso…Per questo ti chiedo che questo Spadino da Te benedetto m’insegni ad operare nell’ordine e nella legalità per il bene di tutti”.
Antonio Saia ha superato nel luglio scorso la rigida selezione nazionale per l’accesso alle scuole militari. Frequenta ora il triennio del liceo scientifico nella Teuliè nel corso “Fumi III” dove è sottoposto ad una rigida educazione scolastica-militare. Fiero della sua agnonesità in terra lombarda ed orgoglioso di poter essere all’altezza del motto della Teuilè: “Iterum alte volat” ovvero “Vola sempre più in alto”.