C’era una volta una squadra, tanti anni fa, che quando le temperature si facevano rigide e proibitive per tutti gli altri, si trasformava in un branco famelico e azzannava il povero avversario di turno. Come dimenticare le vittorie dopo aver spalato il campo contro Livorno e Lecce, la storica vittoria contro la Juventus, in un grigio pomeriggio polare, e tante altre ancora. Il freddo e la neve hanno sempre rappresentato quell’ancestrale e irrefrenabile, stimolo per iniziare la caccia nella gelida arena della lotta.
Purtroppo i tempi passano, la mentalità cambia, il senso di appartenenza viene meno e l’attaccamento alla maglia diventa solo una sterile frase svuotata di qualsiasi romanticismo, e così, quel branco che un tempo ululava alla bufera insieme ai suoi tifosi, oggi si è trasformato in uno spaurito e isterico gregge di pecorelle, pronto alla mattanza.
Questa volta a banchettare nel nostro ovile è stata la “normalissima” Pianese (voto 6,5), due portate, una per tempo e tutti a casa. Prima un gran tiro dalla distanza del coriaceo Odjer (22′), ottima la sua prestazione (voto 7), e poi un contropiede a tempo scaduto (96′) del biondo Mignani, bravo nel gioco ma spocchioso e indisponente nel comportamento (voto 4,5), hanno messo a nudo tutti i limiti di un inguardabile Campobasso (voto 4,5).
Le interviste
Una squadra fragile, che alla prima difficoltà, malgrado l’incessante e commovente incitamento fino all’ultimo respiro da parte della Nord, è praticamente sparita dal campo, offrendo al proprio pubblico una prestazione indegna, condotta senza testa, senza anima e soprattutto senza cuore. Inaccettabili gli ennesimi cartellini rossi guadagnati dal recidivo Bigonzoni (voto 4), a cui consigliamo una serie di prolungate sedute di rilassamento autogeno, e da Benassai (voto 4,5), diserterà la difficile trasferta di Sassari; insopportabili le tentate e mai riuscite giocate di Di Stefano (voto 4), qualcuno gli ha spiegato che in campo si gioca in undici?
Per tutti gli altri (voto 5), tranne per “motorino” Pierno (voto 6,5), l’unico che oggi può avere ancora l’onore di essere incitato come un “Lupo”. Svegliati bruscamente dal sogno play-off, oggi bisogna guardarsi alle spalle, per non essere risucchiati nei pericolosi vortici della bassa classifica. Mister Braglia (voto 4,5) dovrà far ricorso a tutta la sua pluridecennale esperienza.
Adesso la parola d’ordine è stare calmi, fare quadrato e remare tutti dalla stessa parte, solo restando UNITI possiamo superare la tormenta. Ora più che mai FORZA LUPI.
Antonio Salvatore